Dopo la strage del bus, l'autostrada A16 è nel mirino dei controlli. Ma evidentemente non abbastanza, se è vero che sui limiti di velocità c'è lo stesso caos che denunciai due anni e mezzo fa: i limiti di velocità temporanei imposti per la presenza di cantieri non tengono conto che ci sono già sullo stesso tratto limiti permanenti più bassi. Per capirci, nel tratto irpino spesso sono imposti gli 80 all'ora sempre, per le caratteristiche strutturali dell'autostrada; ma la segnaletica di cantiere è stata messa senza tenerne conto, come se fossimo nel bel mezzo di un tratto pianeggiante della Roma-Napoli su cui sono permessi i 130 (in questi casi, avvicinandosi al cantiere si trova prima il segnale che abbassa il limite a 110 e poi quello dei 90 e poi, generalmente, i 60).
Quindi, sull'A16 vi trovate a 80 all'ora e all'improvviso un 110, che poi scende subito a 90 e a 60. E si va avanti così anche in questo momento. Sotto gli occhi della magistratura. Torna in mente la rapidità con cui, già un'oretta dopo che il bus era precipitato dal viadotto e ci si è resi conto che sarebbe stata una strage, Autostrade per l'Italia dichiarò che l'incidente era avvenuto in un tratto appena precedente un cantiere presegnalato regolarmente…