Che comprarsi un'auto usata in Italia sia troppo spesso un'avventura lo sappiamo tutti. Che ci siano persone tanto disposte a risparmiare da rinunciare a far riprostinare gli airbag dopo un incidente era noto a molti. Che questo fenomeno stia dilagando con la crisi lo ha invece scoperto ora SicurAUTO, sentendo fonti riservate e ben informate. Certo, lo si poteva sospettare. Ma non è facile immaginare dove può spingersi la realtà.
Per esempio, ci sono carrozzieri che "fanno finta" di riparare a regola d'arte un'auto incidentata e praticano prezzi appena più bassi rispetto alla concorrenza. Così il cliente è indotto ad andare da loro ed è ignaro del rischio. Anche perché pare che le plance vengano imbellettate proprio bene da bravi professionisti e durante la revisione è praticamente un miracolo se il controllore presta attanzione all'airbag (o, se lo fa, spesso la strumentazione di diagnosi "non si accorge" del problema).
Capita anche a chi una vettura in leasing o in noleggio a lungo termine: con la crisi, nel settore flotte aziendali si sta accelerando il processo di responsabilizzazione dei guidatori facendo loro pagare almeno una franchigia sui danni che provocano e questo è un incentivo a nasconderli, questi danni.
E dire che oggi gli airbag sono ancora più fondamentali di quando sono sbarcati anche in Europa, ormai vent'anni fa esatti: le vetture sono progettate per montarli sin dall'origine e i progettisti contano senza riserve sul ruolo degli airbag per arrivare alle sospirate cinque stelle Euroncap…
Sarebbe una gran cosa se la banca dati degli incidenti tenuta dall'Ania fosse aperta a chiunque, per dargli la possibilità di capire se il veicolo usato che sta acquistando sia mai stato coinvolto in un sinistro.
Nel frattempo che qualcuno di buona volontà dia una mano sia tecnica sia politica, un consiglio: se acquistate un'auto usats, cercate di osservare la plancia in controluce e da vicino: dovreste vedere la forma del coperchio airbag passeggero e, se ai bordi ci sono grinze o imperfezioni, meglio chiedere al venditore di firmare una dichiarazione in cui nega che il veicolo abbia subìto sinistri.