C’è un po’ di più di quel che sembra, dietro l’operazione congiunta di controlli su alcol e droga svolta lo scorso weekend a Genova da Polizia stradale e Guardia di finanza. Certo, le sinergie. Certo, il coordinamento. Certo, la valorizzazione delle competenze di ciascuno dei due corpi. Ma c’è pure una questione più delicata: quella della fattibilità e dell’attendibilità degli accertamenti sulla guida sotto l’effetto di droghe.
Come sappiamo, le modalità di accertamento previste dal 2010 dall’articolo 187 del Codice della strada volevano snellire i controlli, ma li hanno messi a rischio serio di annullamento. Di qui, probabilmente, l’idea: approfittare dei pattuglioni predisposti per gli alcol-test della Stradale per far intervenire anche i cani anti-droga della Finanza. Accertata la presenza di sostanze proibite a bordo del veicolo, si può portare il conducente in ospedale per un test approfondito e, anche in base alle quantità trasportate, si può anche cercare di risalire a organizzazioni che trafficano e spacciano.
Un goccia, nel mare magnum della droga. Però almeno contribuisce a creare deterrenza per quella che è la sua manifestazione più pericolosa: la guida alterata.