Una notizia piccola ma buona, perché rara. Viene da uno dei luoghi-simbolo del degrado del Sud: l'area dell'ex-Petrolchimico di Manfredonia (Foggia), passato alla storia non solo per l'impatto ambientale ma anche per un'indagine connessa a Tangentopoli, vent'anni fa. Di quella zona industriale è rimasto poco, come in tanti luoghi del Sud. E quel poco che c'è è collegato da strade in pieno abbandono, perché i loro enti proprietari (i consorzi di gestione delle aree industriali o le imprese stesse, secondo i casi) non hanno i soldi o non ritengono importante metterne. Ieri a Manfredonia è successo che il sindaco con un'ordinanza ha diffidato la Syndial (azienda proprietaria della strada ex Enichem) a mettere una recinzione (termine tecnico assai improbabile, per la verità) o un guard-rail, per evitare che qualcuno possa cadere nel canale collettore che costeggia la strada: il dislivello è di cinque metri, cioè quasi due piani di un palazzo.
La diffida riguarda anche il taglio della vegetazione che crea pericolo e la sistemazione delle banchine laterali.
Il sindaco ha dato alla Syndial 30 giorni di tempo per provvedere. Altrimenti sarà lui ad appaltare i lavori, per poi metterne i costi a carico dell'azienda.
Insomma, finalmente qualcuno si avvale di tutti i suoi poteri. C'è solo da sperare che si faccia altrettanto nelle altre aree industriali, che sembrano abbandonate a se stesse: le imprese storceranno il naso (anche perché le aree spesso non offrono in cambio servizi adeguati), ma la sicurezza è importante non solo nelle fabbriche e qualcosa bisognerà pur cominciare a fare.