Salta fuori un'altra spina nell'avvio delle nuove regole sulle patenti: in alcune province hanno bloccato gli esami per conseguire le patenti A. Il problema è che ora, secondo le direttive europee appena entrate in vigore, nella prova pratica di evitamento dell'ostacolo la velocità dev'essere di 50 km/h invece di 30 km/h. Ottima cosa: l'esame diventa ben più impegnativo (già a 30 non è proprio uno scherzo) e la sicurezza può solo giovarsene. Però alcune sedi della Motorizzazione non hanno piazzali adeguati.
Il problema, almeno a grandi linee, era noto alla direzione generale. Che infatti ha inserito nella maxi-circolare sui nuovi esami per le patenti A una norma transitoria che consente di continuare a fare gli esami a 30 all'ora finchè non ci saranno piazzali adeguati: hanno studiato la compatibilità di questa deroga con le direttive europee e hanno visto che era fattibile.
Ma sembra proprio che in qualche ufficio periferico la pensino diversamente (o non si siano letti bene la circolare): hanno sospeso gli esami, gettando nello sconforto gli aspiranti motociclisti. Per dopodomani, martedì 12 febbraio, molti dirigenti territoriali della Motorizzazione sono stati convocati a Roma per sentirsi dire che gli esami vanno fatti lo stesso, come da circolare. Sarà anche l'occasione per chiedere esattamente di quali lavori di adeguamento c'è bisogno e in quali sedi. Così perlomeno si saprà se il problema si pone in molte o in poche città.
Dopodiché il problema sarà ancora lontano dall'essere risolto definitivamente: occorrerà vedere se ci sono i soldi per fare i lavori e, se sì (cosa nient'affatto scontata), ci saranno da fare gli appalti. Talvolta anche gli espropri dei terreni contigui agli impianti attuali. Tra quanto tempo avremo esami "europei" ovunque?