Per chi non è pratico del labirinto giuridico italiano, sembra quasi un toccasana: la nuova direttiva ministeriale (Scarica Chiarimenti direttiva ministeriale 16 01 2013) va a chiarire i punti più delicati e controversi delle regole che l'Italia si è data sempre più a partire dal 2005, cioè da quando una nevicata spezzò una volta di più in due l'Italia e si decise che bisognava fare qualcosa per limitare disagi e disservizi ai soli casi in cui la natura era effettivamente più forte dell'uomo. Infatti, si stabilisce una volta per tutte che enti proprietari, sindaci e prefetti devono coordinarsi, si fissa la segnaletica che va usata, si dice che le gomme invernali vanno messe su tutte e quattro le ruote e così via.
Peccato che nulla di tutto ciò sia obbligatorio.
Infatti, una direttiva ministeriale non ha la forza di una legge: è solo un indirizzo di orientamento, in pratica un suggerimento, per chi ha poi il potere di decidere. Potere che resta ai soggetti stabiliti dal Codice della strada (articoli 6 e 7): l'ente proprietario per le decisioni "normali" e il prefetto (o il sindaco, nei centri abitati).
Non ci credete? Allora vi racconto un paio di storielle brevi e illuminanti.
Correva l'anno 1998, era estate piena: 5 luglio. Il ministero dei Lavori pubblici (che tre anni dopo diventerà delle Infrastrutture e sarà accorpato ai Trasporti) diramava una direttiva sul bollino blu, in cui stabiliva che i Comuni possono imporre il controllo del gas di scarico solo sui veicoli che hanno più di quattro anni o 80mila km. Roma poco dopo impose il test già dal primo anno. Che cosa è successo dopo? Nessuno poté fermare il Comune di Roma e altri sindaci, vedendo come stavano le cose, fecero altrettanto.
Correva l'anno 2009, era sempre estate: il 14 agosto Bobo Maroni, per la seconda volta ministro dell'Interno, firmava una corposa direttiva sui controlli di velocità. Fra le tante cose, vietava di commisurare i canoni di affitto degli apparecchi agli incassi delle multe. Non era altro che l'interpretazione del Codice della strada, ma non fu presa in considerazione. Fu necessario un anno dopo inserire nel Codice (con la riforma, legge 120/10) un esplicito divieto di "noleggio a percentuale" per contrastare (e nemmeno con pieno successo) il fenomeno.
Adesso siete ancora convinti che la direttiva antineve sarà la soluzione definitiva al caos?