Si avvicina il momento della verità per le nuove regole europee sulla patente (cui Il Sole 24 Ore dedica oggi uno speciale di 24 pagine): sta per finire il periodo di blocco delle attività a cavallo dell'entrata in vigore del nuovo regime. Un blocco deciso dalla Motorizzazione per una giusta prudenza, visti il numero e la complessità delle novità (al netto dei pasticci dell'ultimora sulle date di entrata in vigore). Tra i tanti interrogativi per quando si entrerà a regime, ce n'è uno sulle liste d'attesa per fare gli esami: il rischio è che si allunghino un bel po'.
Il dubbio nasce leggendo la circolare-fiume emanata dalla Motorizzazione il 24 gennaio sugli esami (
Scarica Dlgs Circolare esami_n__2190_del_24_01_2013___decr_enti_di_guida_de (2) ): si vede che la prova pratica consiste sempre in un giro di 25 minuti, ma vi si aggiungono strutturalmente passaggi come la valutazione di come il candidato "prende possesso" del veicolo (regolazione sedile e appoggiatesta, controllo strumentazione, controllo delle cinture dei passeggeri eccetera) e di come effettua deteminate manovre (come la retromarcia) che ora non sono più comprese nel giro dei 25 minuti. Così l'esame potrebbe durare non dico il doppio ma quasi. Il problema arriva a questo punto: finora di solito gli esaminatori avevano un "nastro operativo" (cioè un'organizzazione del lavoro nel turno di servizio) con 12 candidati da esaminare in sei ore di lavoro. Se rispetteranno alla lettera la sequenza delle operazioni dettata dalla circolare, in quelle sei ore rischiano di esaminare sette candidati o poco più. E gli altri slitteranno alle sedure successive, allungando le liste d'attesa.