Quasi seicento multe per eccesso di velocità ogni mille abitanti in un anno. Il frutto della "persecuzione dei guidatori italiani al solo fine di far cassa" come dice più di qualcuno? Nient'affatto: accade in Olanda, leader europeo in materia. Perché l'Italia è solo quintultima in classifica: di multe del genere se ne fanno appena 25, contando pure quelle comminate dai vituperati Comuni. Altro che persecuzione! Se non ci credete, guardatevi la tabella completa (con tutti gli Stati e l'andamento 2006-2007-2008 a pagina 12 di questo documento dell'Etsc (Scarica 05.05 – PIN Flash 16).
Certo, sull'esattezza delle statistiche non c'è da giurare: già in Italia mettere insieme quelle provenienti da ottomila corpi di polizia non è uno scherzo e non stupirebbe se venissero fuori inesattezze (per esempio, colpisce che il dato del 2008 non sia sceso, nonostante nel 2007 sia entrato in vigore l'obbligo di presegnalare e rendere visibili le postazioni di controllo: che sia stato inutile, magari perché la gente è troppo distratta?). Moltiplichiamo tutto ciò per i 27 Paesi della Ue (ognuno con le sue regole e le sue procedure) e ci convinceremo che occorre stare cauti. Ma tra 600 e 25 c'è comunque una differenza tanto abissale che non si può pensare sia frutto solo di errori o coincidenze. Quindi sarà bene cercare qualche spiegazione razionale.
Potrebbe contribuire la notizia di oggi (grazie a Paoblog per la segnalazione), che dà una fama di spietatezza alla polizia olandese: comprano dalla Tomtom i dati rilevati dai navigatori per rendersi conto di dove la gente va più forte e piazzare lì i misuratori di velocità. Ciò ha suscitato un clamore che riterremmo tipico dell'Italia, cioè anche esagerato: la notizia si potrebbe anche leggere nel senso che la polizia si preoccupa di capire dove si corre di più e, se proprio lì accadono più incidenti, cerca di rimediare facendo più controlli. Ma, in assenza di seri riscontri (non risulta che la polizia olandese si sia difesa così), sospendiamo il giudizio e passiamo ad altre possibili spiegazioni.
Una nasce guardando le prime posizioni della classifica: i cinque i Paesi che superano quota cento (Olanda, Austria, Svizzera, Francia e Cipro) multe all'anno per mille abitanti sono tutti (esclusa la sola Francia) piccoli. Quindi, tutto sommato hanno poche strade da tenere sotto controllo e il compito delle forze di polizia è più semplice.
Inoltre, non so Cipro, ma certamente gli altri Paesi sono tra quelli che più hanno spinto sui controlli automatici sulla rete viaria principale. In Italia, invece, i rischi maggiori di essere multati si corrono sulla viabilità secondaria: i Tutor autostradali ci sono solo da pochi anni, misurano prevalentemente la velocità media (che col traffico è più difficile da tenere alta a lungo) e comunque sono ampiamente segnalati.
Infine, stupisce che pure in un Paese come l'Olanda, zeppo di controlli da sempre e con guidatori tendenzialmente disciplinati, si continuano a comminare tante multe. Perché i limiti sono vissuti comunque come troppo bassi? Perché c'è tanto traffico di attraversamento di stranieri, che sanno di poter farla franca?