C'è un particolare importante che è sfuggito ai più nella complessa vicenda degli esami pratici ora obbligatori per i patentini di motorini e microcar: per la prima volta nella storia, le esercitazioni di guida vengono consentite anche in mezzo al traffico. Il principio secondo cui bisogna guidare "in luoghi poco frequentati", da sempre stabilito per le patenti normali, nelle nuove norme sul patentino è stato espressamente richiamato solo riguardo alle esercitazioni sui motorini. Distrazione di scrittura da parte della Motorizzazione o precisa volontà, visto che in microcar si può comunque avere qualcuno a fianco? Difficile dirlo, ma non mi stupirebbe la prima ipotesi: la verità è che, com'era prevedibile da mesi, stanno correndo come matti per dare attuazione il più possibile alla riforma del Codice. E non è un mistero che fino a qualche settimana fa si dava per probabile un'ulteriore proroga dell'entrata in vigore della prova pratica.
Ma le bizzarrie non finiscono qui.
Per esempio, si può scegliere se fare l'esame in motorino, microcar o tre ruote, ma poi – ottenuto il patentino – li si può guidare tutti e tre. Siamo sicuri che lo si sappia fare? Certo, è la stessa situazione di tanti patentati B che, per la burocrazia, possono guidare anche moto di potenza limitata, anche se in vita loro non sono mai saliti in sella nemmeno come passeggeri. Però, in un momento in cui si cerca di fare di tutto per migliorare la preparazione dei guidatori (e la prova pratica per il patentino ne è giusto un esempio), questa appare una nota stonata.
Infine, tra i documenti necessari per essere ammessi all'esame, c'è un'autocertificazione con cui si attesta di avere una preparazione idonea (quindi di essersi esercitati abbastanza). Ma di solito si può autocertificare qualcosa che poi la Pubblica amministrazione può verificare nei propri archivi, mentre qui siamo di fronte a una dichiarazione che non contiene nemmeno il nome della persona con cui il candidato si è esercitato: come fare la verifica, se non direttamente all'esame?