Che si debba fare molta attenzione quando per strada ci sono lavori in corso lo sanno anche i sassi. Ma non basta a far davvero rallentare: ognuno si è abituato a velocità superiori a quelle prescritte, che sembrano anche ragionevoli. Ma adesso ve ne racconto una che potrebbe farvi cambiare idea, perché vi mostra un pericolo che non vi aspettate.
Se bazzicate la sponda est del Lago di Como, Sankt Moritz o la provincia di Sondrio, sapete che da tempo stanno risistemando le malandate gallerie della superstrada SS36 nel lungo tratto che costeggia il lago. Adesso i lavori riguardano la carreggiata sud. L'operazione è delicata e imponente, tanto da aver richiesto un project financing. Quindi non sono certo cantieri "volanti", dove spesso la segnaletica lascia a desiderare. Eppure due settimane, giusto di fronte al Centro operativo viabilità di Bellano (la prima sala di controllo per strade extraurbane sorta in Italia, ironia della sorte), mi sono ritrovato con altri automobilisti a imboccare una galleria sulla corsia che in realtà era chiusa al traffico. Per fortuna, ci siamo subito accorti che qualcosa non quadrava e ci siamo fermati. Così il rischio maggiore lo abbiamo corso accelerando da fermo per rientrare nella corsia aperta senza farci travolgere da chi sopraggiungeva.
Che cosa può essere accaduto? L'Anas nega che ci possano essere state anomalie nella segnaletica e d'altra parte non potrebbe essere diversamente: se al gestore della strada nulla risulta (e sono fermamente convinto della loro buona fede!), l'unico modo per accertare la magagna a cose fatte è che l'impresa titolare del cantiere si "autodenunci". Ma ovviamente non ammetterà mai una sua manchevolezza (ammesso che se ne sia accorta) su segnali che stanno semplicemente poggiati per terra, che quindi possono essere facilmente "aggiustati" in caso d'ispezione. D'altra parte, per questo stesso motivo può essere accaduto che al mio passaggio qualche segnale possa essere stato girato dal vento o dall'impatto con un altro veicolo oppure possa essere stato spostato per consentire a un mezzo d'opera di entrare nel cantiere. Ulteriore motivo di errore è il fatto che qual tratto sia soggetto a senso unico alternato, per cui la segnaletica è sempre soggetta a spostamenti aggiuntivi rispetto a quanto già accade in un cantiere.
Fatto è che io e altri ci siamo trovati senza colpa dove non dovevamo essere e questo dimostra che i cantieri non vanno presi mai sottogamba. Lo stesso vale per l'Anas: ora che i gestori autostradali temono le sue ispezioni, sarebbe paradossale se non ci fosse abbastanza controllo sui cantieri della rete Anas (cose che può fare anche la Polizia stradale, beninteso!). Lo dico anche perché, proseguendo verso su presso Lecco, ho incontrato un ulteriore pericolo: operai sul bordo della carreggiata, credo per manutenzione (potatura piante? sistemazione guard-rail e catarifrangenti?), semplicemente vestiti con giubbino o tuta rifrangente, senza alcun segnale temporaneo di preavviso. L'Anas risponde che quei lavori dovevano svolgersi esclusivamente fuori dalla carreggiata e quindi, giustamente, non ci voleva alcun segnale. Ma il caso o la necessità ha voluto che gli operai sul margine della carreggiata ci siano arrivati lo stesso, senza evidentemente essere attrezzati. Magari, sapendo che ci sono più controlli, la prossima volta la loro impresa potrebbe attrezzarsi meglio anche per gli imprevisti.