No, non è più una questione di ruggine e di meccanica bizzosa e complicata da riparare. Le perplessità sul rientro della Fiat sul mercato Usa ci stanno anche, ma non sono certo quelle elencate dal Chicago Tribune nella sua analisi dell'operazione. Certo, ormai la Fiat in Nord America manca in maniera significativa proprio dagli anni in cui la ruggine era un problema sentito sulle automobili, per cui il pubblico locale potrebbe avere ricordi influenzati ancora da questo. Ma da trent'anni tutti i costruttori hanno sconfitto la ruggine e standardizzato gli schemi meccanici, superando il problema delle riparazioni difficili (che oggi sono dovute semai a semplificazioni dei processi di montaggio in fabbrica, ma questo capita a qualunque marchio).
Piuttosto, la Fiat dovrà fare i conti con altri "cattivi ricordi", più recenti e di dettaglio. Come i guasti agli alzacristalli elettrici della Alfa 164 3.0 V6 apparse per un breve periodo in Usa una ventina di anni fa. Si scoprì poi che era colpa dell'assenza di un portalattine nel quale gli americani potessero riporre l'immancabile Coca ghiacciata. Così l'appoggiavano in modo precario sul tunnel centrale, proprio dove passavano i cavi elettrici degli alzacristalli, che venivano così danneggiati dalla condensa che si formava. Oggi anche le auto europee hanno il portalattine, ma per tutti il difettuccio elettrico resta in agguato. E al cliente dà fastidio.
Un altro problema che potrebbe pesare è quello degli incendi, di cui si è parlato tanto in estate sulle nuove Ferrari 458 Italia (ovviamente molto considerate negli Usa). La Fiat 500 non c'entra nulla, ma gli americani a certe cose sono sensibili e ricorderanno gli analoghi rischi corsi un quarto di secolo fa con le Maserati (finite nel mirino dell'inflessibile ente federale per la sicurezza stradale, Nhtsa), mettendo tutto nello stesso calderone senza che ci sia un motivo reale. Tra l'altro, non va dimenticato lo sforzo della Fiat per adeguare la 500 ai crash-test Usa, che prevedono anche una prova di tamponamento (sconosciuta in Europa): sotto questo profilo, è molto più facile bella figura con una berlinona americana lunga cinque metri che con un'utilitaria (per quanto chic) di tre e mezzo.
Non dovrebbe invece pesare il ritardo del gruppo Fiat nell'adottare accessori di sicurezza dell'ultima generazione, come per esempio il cruise control attivo: agli americani queste cose piacciono, ma tutto sommato su una 500 non sembrano cose determinanti. Più difficile sarebbe far accettare agli americani un'Alfa con queste lacune. Che però dovrebbero essere state colmate quando questo marchio dovrebbe sbarcare negli Usa (si dice fra tre anni scarsi, con quella che dovrebbe chiamarsi Giulia, sostituta della 159).