Continuo a parlare con gente soddisfatta perché la riforma del Codice della strada (legge 120/10) avrebbe alzato a 150 il limite di velocità in autostrada e abbassato a 60 i giorni entro cui una multa va notificata. I lettori affezionati sapranno già che sono due bufale, ma il fatto è che continuano a circolare anche in queste ore e anche nei telegiornali. Inoltre, la Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) ha appena diramato una nota di rettifica sulle notizie errate che danno per già in vigore l'obbligo di tenere un apparecchio per alcol-test nei locali che restano aperti oltre la mezzanotte: scatterà solo fra tre mesi, dice la legge. Ancora qualche minuto e anche la Polizia stradale ha diramato un comunicato ufficiale (Scarica IN AUTOSTRADA A 130 Km) di chiarimento sui 150 che non sono assolutamente in vigore (e io confermo quanto ho scritto più volte: non lo saranno praticamente mai, salvo novità per adesso imprevedibili).
Ce n'è d'avanzo per fare una riflessione. Questo mastodontico pacchetto di modifiche al Codice, tenuto in travagliata gestazione per tre anni, ha avuto alla fine un parto affrettato proprio per giocare sull'effetto mediatico agostano. Ma le novità sono state troppe e complesse. Impossibile spiegarle senza una pianificazione adeguata, peraltro a sua volta impossibile date le incertezze politiche protrattesi fino a poco prima dell'approvazione definitiva. Ma alla fine l'effetto è stato – almeno in parte – un boomerang.