I politici la fanno facile. Ora, dopo un anno di discussioni, garantiscono che le modifiche al Codice della strada previste nel maxi-disegno di legge 1720 andranno in vigore entro l'esodo estivo. In caso di ulteriori ritardi, poi, il ministro Matteoli minaccia di togliere quelle più importanti dal pacchetto e vararle subito con un decreto legge. Dunque, in un modo o nell'altro ce la faranno. Ma solo apparentemente. In realtà, bisognerà fare innanzitutto i conti con le difficoltà degli operatori su strada: pacchetti così ponderosi (63 articoli, che riformano mezzo Codice) vanno prima interpretati con circolari e poi assimilati. Non a caso, un sondaggio dell'Aci svela impietosamente che il 35% dei vigili ha solo un'idea vaga delle novità in cantiere e il 2% addirittura non ne sa nulla (Scarica ACI – Le Polizie locali dicono sì all'autovelox e no alle ronde). Poi comincerà il contenzioso…
Ma non basta: per vedere la piena operatività di tutte le norme bisognerà attendere ancora un bel po', anche anni. E in alcuni casi è possibile che l'attesa si riveli del tutto vana.
Com'è possibile? Il fatto è che il Ddl rinvia troppo spesso a decreti ministeriali (delle Infrastrutture, nella maggior parte dei casi) attuativi: sulla sessantina di articoli di cui è composto il testo licenziato dal Senato, c'è traccia di una trentina di decreti. Da emanare entro termini talvolta prefissati, ma poi si sa che se il dicastero tarda non succede nulla. Prendete il caso delle modalità di effettuazione delle lezioni di guida in autostrada: abbiamo fatto in tempo a far prendere la patente anche a chi è nato quando queste lezioni sono state previste (col Codice del '93, scritto nel '90-'92) e ancora non si fanno, perché il decreto non c'è. E che dire delle norme di costruzione dedicate agli incroci con semaforo? Pochi lo sanno, ma la loro mancanza è da cinque anni alla base di molte delle diatribe sui cosiddetti "semafori truccati" sotto inchiesta in varie parti d'Italia. Eppure non arrivano ancora e non ci saranno ancora per anni.
Questo non capita per cattiva volontà. Al ministero, quando possono, sono rapidi: pensate al decreto per regolamentare la visibilità e la presegnalazione degli autovelox, richiesto da un Dl del 3 agosto e già pronto il 14 nonostante le ferie. Semplicemente, i decreti che non si sono fatti erano o troppo complessi per essere preparati in tempi brevi dai pochi tecnici a disposizione o lasciano perplesse le stesse strutture tecniche del ministero (ed è il caso delle norme di omologazione – che secondo il Ddl 1720 il ministero dovrebbe emanare – dei count-down ai semafori, tanto voluti dai multati quanto avversati dal ministero stesso) oppure previsti da leggi tanto poco ragionevoli da essere difficilmente applicabili. Col Ddl 1720 – si dice sottovoce tra gli esperti - la lista di queste leggi rischia di allungarsi parecchio.