“Col ghiaccio vetrone la velocità non c’entra”. Ma se non vai piano…

Venerdì sera ho visto "Mi Manda Raitre" occuparsi della morte di alcune sull'autostrada Roma-Abruzzo a fine 2005. Erano i giorni in cui conoscemmo il vetrone, la lastra di ghiaccio che si forma improvvisamente quelle rare volte che la pioggia relativamente calda cade su un asfalto reso molto freddo dal gelo delle ore precedenti. Ci furono problemi in tutto il Centro-Nord e fu anche in seguito a quelle polemiche che negli anni successivi si fecero norme e procedure per affrontare seriamente e prevenire le emergenze legate al maltempo. Durante la discussione tra parenti delle vittime e avvocato del gestore autostradale e nel corso delle spiegazioni date dagli esperti intervenuti, ho sentito una cosa pericolosa: che quando c'è il vetrone la velocità non conta e quindi chi ha un incidente anche grave non ha alcuna copla. Nella concitazione della diretta (almeno, per esperienza credo che la causa sia questa e non voglio fare la solita critica invidiosa del trombone che non è stato invitato in trasmissione), non è stato dato un chiarimento importante.

Infatti, che si sbandi incontrollabilmente anche a 40 all'ora è vero: il vetrone è ghiaccio e sul ghiaccio l'aderenza è zero, quindi se ci capitate sopra ogni precauzione e dotazione di sicurezza lascia il tempo che trova. Ma da questo nessuno può concludere che andare piano non serve. E non solo perché più piano vai meno rovinosamente sbatti. Ma anche perché se vai molto piano hai più possibilità di avvistare il vetrone e fermarti prima di metterci le ruote sopra. Questo può fare la differenza tra la vita e la morte, come ha dimostrato il caso affrontato in trasmissione.

Resta comunque il fatto che il vetrone è tanto raro che colpisce a tradimento: per te che guidi piove come tante altre volte, quindi rallenti sì ma non fino alle bassissime velocità che ti terrebbero davvero al sicuro.Tanto più che qualche sospetto ti può venire solo se ti trovi nello stesso luogo dove hai vissuto gli ultimi giorni od ore: sai che fino a poco prima ha fatto freddo e – se ti ricordi di lui - ti metti piano piano in cerca del vetrone dietro ogni curva e sotto ogni veicolo che ti precede. Se invece sei in viaggio, non puoi sospettare nulla. Solo il gestore può metterti in guardia, con i pannelli a messaggio variabile (e grazie ai segnali che vengono dalle centraline meteo ormai presenti lungo non poche strade). Ma lo fa effettivamente?

  • no name |

    Mi scuso, non voglio farne un dibattito a senso unico.
    Ma col “rischio vetrone”, per quanto detto sopra l’autostrada si chiude. Perché a 50 come a 30 km/h lo sbattere è garantito.
    Salvo veicoli attrezzati con catene da ghiaccio o chiodatura specifica (fuorilegge in Ue) non c’è mezzo che – pur con tutta la prudenza del mondo – possa affrontare queste condizioni.
    E l’unico adeguamento ai sensi dell’art. 141 è imposto dalla fisica dei corpi in condizioni di aderenza prossima a zero, ovvero zero energia cinetica. Il resto appare come una querelle da azzeccagarbugli per eludere il risarcimento danni.
    [risponde Maurizio Caprino] Sull’esigenza di chiudere siamo d’accordo tutti. Ma – anche quando tutti i piani di chiusura funzionano – statisticamente c’è sempre qualcuno che non si riesce a fermare in tempo. Dato il proliferare di pannelli a messaggio variabile (credo dovuto alla decisione di andare con Tutor a tutta manetta), questi conducenti possono però essere avvisati. E, se sbattono, non potranno invocare l’insidia occulta per ottenere il risarcimento. Non è un’opinione, ma un’informazione di servizio. Doverosa per precisare un messaggio passato frettolosamente in tv.

  • Claudio Cangialosi |

    Bravo Maurizio avevo notato la stessa cosa durante la trasmissione! Il messaggio è stato un po’ distorto…
    Hai poi notato che la 500 aveva il parabrezza lesionato durante la seconda prova? Sembra come se nel primo impatto (contro il finto muro) sia successo qualcosa. Boh, non si vedeva bene 🙁
    Ciao!
    [risponde Maurizio Caprino] Non so che cosa sia successo, ma potrebbe tranquillamente essere stato un problema che non c’entra col test.

  • no name |

    Concordo con le segnalazioni qui sopra. E aggiungo: in autostrada il vetrone non c’è. Per definizione.
    Perché la strada deve essere progettata per evitarlo e perché il concessionario deve mettere in atto i mezzi tecnici (salamoia, ghiaino e co) perché non si formi.
    Eventuali segnalazioni del rischio, a mio avviso, rappresentano solo una toppa a una grave inadempienza contrattuale (visto che pago un pedaggio).
    E, per esperienza identica a quella di chi mi ha preceduto, il fattore velocità è del tutto ininfluente; una persona che conosco ha distrutto l’auto (e rischiato la vita!) solo sbattendo lo sportello: si era fermato su una lastra di vetrone in leggera pendenza ed è bastato lo scossone per avviare inesorabilmente la vettura verso un salto (protetto da paracarri) di oltre 30 metri!
    [Risponde Maurizio Caprino] Nessuno può garantire che il vetrone non ci sia su tutti e 100 i chilometri di un tratto, anche quando il gestore ci mette la diligenza. E allora, se mi avvisano che potrebbe formarsi, non mi metto lì ai 110 teoricamente permessi, ma a 50. Anche perché, tralasciando i danni, se sbatto mi attribuiscono d’ufficio almeno una quota di responsabilità: l’articolo 141 del Codice della strada impone di adeguarsi sempre alle condizioni della strada, quindi se mi avvisano del vetrone i 110 sono troppi.

  • Paolo |

    Buongiorno.
    La situazione è ancora peggiore, se possibile: non bastano gli avvisi, bisogna aver visto il vetrone almeno una volta nella vita per convincersi del fatto che in sua presenza bisogna rallentare fino a velocità veramente ridicole per non correre rischi. Io lo ho visto per la prima volta lo scorso dicembre, prima ne avevo solo sentito parlare e non immaginavo che una strada o un marciapiede potessero diventare talmente scivolosi da non riuscire a stare in piedi senza appoggiarsi a qualcosa.
    Sul vetrone, se proprio si deve circolare, è già pericoloso viaggiare a 10 km/h. Ma chi è disposto ad andare a simili velocità in autostrada? E se poi il vetrone non si forma? Ci sarà qualcuno che riesce ad andare a 110 km/h o peggio, e chi rallenta tanto per paura del vetrone rischia di essere tamponato. Forse l’unica soluzione, almeno in autostrada, sarebbe la safety car.
    Un saluto.

  • andrea105 |

    ricordo di essere incappato in un problema simile nel dicembre 2002;
    la mattina lascio la macchina nel parcheggio della stazione (città di pianura, temperatura poco sopra lo zero, nessun problema a fare i 2 km di tragitto casa/FFSS, auto senza gomme termiche, utilizzata solo per piccoli spostamenti in condizioni climatiche normali, carrozzeria strisciata ed ammaccata proprio per le lunghe soste nei parcheggi pubblici); la sera riprendo l’auto, esco dal parcheggio senza difficoltà (fondo sterrato), metto le ruote sull’asfalto, strada leggermente a dorso d’asino, e incomincio a scivolare lateralmente fino ad appoggiarmi contro il marciapiede (andavo a passo d’uomo);
    effetto mai visto in trent’anni che guido;
    sono andato a casa a piedi e son tornato il giorno dopo in tarda mattinata a riprendere la macchina;
    in effetti penso che le gomme termiche non avrebbero evitato il problema (le gomme chiodate sì, ma ho smesso di usarle ancora nel 1992)

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