La Renault, le altre e le mezze verità sull’auto sostitutiva

Anche la Renault si è presa la sua bella batosta dall'Antitrust per le clausole sull'estensione di garanzia. Come potele leggere nell'ultimo bollettino dell'Autorità (http://www.agcm.it/agcm_ita/BOLL/BOLLETT.NSF/0ef77801432afc41c1256a6f004d522a/8ab3ccb556f3b5c2c12576af003561d0/$FILE/52-09.pdf), è stata multata per 80mila euro per aver pubblicato sul suo sito web un messaggio pubblicitario incompleto: a proposito dell'auto sostitutiva, non specificava che il diritto a usarla c'è solo per tre giorni. Una conferma dell'indirizzo rigorista reso possibile dalle norme del 2007 sulle pratiche commerciali scorrette, che – grazie all'interpretazione ferma dell'Antitrust – sbaraglia molte furbate delle aziende e delle loro difese. Ma resta ancora un bel po' da bonificare.

In pratica, non è bastato alla Renault far notare che quello era solo un messaggio pubblicitario, che difficilmente i clienti scelgono un'auto in base all'estensione di garanzia che può accompagnarla (il Dlgs 146/07, che ha introdotto nel Codice del consumo le norme sulle pratiche commerciali scorrette, sanziona tutte le dichiarazioni non veritiere che influenzano le scelte dei consumatori) e che tutti possono ottenere dal concessionario una copia del contratto prima dell'acquisto. L'Antitrust, come già altre volte ha fatto, ritiene che certi particolari non vadano omessi nella pubblicità e non si è fatta "intenerire" dal fatto che la Renault, a procedimento in corso, ha messo su quella pagina web un collegamento ipertestuale al contratto; anzi, probabilmente proprio questo dimostra la cattiva coscienza dell'azienda e la possibilità di fare comunicazione trasparente senza appesantire la parte puramente pubblicitaria. Si vedrà poi se la Renault si appellerà al Tar del Lazio e se alla fine riuscirà a smontare le accuse.

In ogni caso, sembrano passati anni luce da quando – 15 anni fa – cominciai a occuparmi di queste cose: all'epoca c'era molta meno protezione e nel '96, quando furono recepite le norme europee sulle clausole vessatorie, sembrava già una conquista enorme

Non è la prima volta che l'Antitrust colpisce con l'"arma totale" del Dlgs 146/07 (che non a caso l'amico Raffaele Caracciolo dell'Adiconsum mi segnalò subito come una rivoluzione). Ma spesso ciò non fa da deterrente: finché non tocca a loro essere colpite, le aziende non si adeguano. E talvolta non lo fanno nemmeno dopo, preferendo pagare la multa come se fosse un costo di produzione. Credo che un po' succeda perché il danno d'immagine è lieve (chi volete che legga i bollettini Antitrust e le brevi che i giornali ne ricavano?) Ma un bel po' è dovuto al fatto che chi ha potere nelle aziende è perlopiù orientato ai risultati nel breve periodo, non curandosi dei danni che provocano (tanto poi va a far danni altrove): lo vedo da anni e me ne ha dato mirabile conferma ieri Gianluca Nicoletti nel suo Melog 2.0 su Radio24 (http://www.radio24.ilsole24ore.com/archivio?storico.php?dirprog=Melog+2.0).

Dunque, casi di contratti di estensione di garanzia ambigui ce ne sono ancora e il capitolo dell'auto sostitutiva è tra quelli che più si prestano. Non solo quanto al periodo massimo di fruizione, ma anche a quello minimo. Infatti, il limite delle ore di manodopera sotto il quale non si ha diritto a ottenerla è spesso calcolato non in base alla durata effettiva della riparazione, ma a quella teorica dettata dai tempari ufficiali del costruttore (quindi, se l'officina se la prende comoda o se il ricambio non arriva, peggio per il cliente)..