Che c'entra il risarcimento diretto con la Rc auto? Me ne sono fatto un'idea leggendo lo studio su assicurazioni e carrozzieri commissionato dalla Cna (sezione Servizi alla comunità) all'Università di Firenze e presentato dieci giorni fa a Milano in un convegno che ho moderato (Scarica Fw CONVEGNO NAZIONALE SETTORE CARROZZERIA – MILANO 4 LUGLIO ). Sullo sfondo c'è l'attacco delle assicurazioni alle carrozzerie, sotto forma di offerta di convenzioni a tariffe orarie stracciate e con fornitura diretta dei pezzi di ricambio necessari alla riparazione. Tutto prende origine dal regolamento di esecuzione del risarcimento diretto, che prevede sconti sulla polizza Rc auto per l'assicurato che accetta di far riparare il proprio veicolo danneggiato in carrozzerie indicate dalla compagnia (e quindi convenzionate con essa).
Che le tariffe orarie siano eccessivamente basse (quindi – se saranno molti i carrozzieri che aderiranno - mettono a rischio la qualità della riparazione e la sopravvivenza di chi rifiuta di lavorare male e/o con personale in nero) lo hanno implicitamente ammesso anche i rappresentanti delle assicurazioni, quando hanno detto che se ne può discutere. Ma trovo eccessiva anche la pretesa dei carrozzieri di continuare loro a scegliere i ricambi: per carità, è sacrosanto che lo facciano (perlopiù sono loro i responsabili del lavoro che fanno), ma la loro ipersensibilità sul tema mi conferma quello che gli addetti ai lavori sanno da sempre, cioè che carichino sui ricambi lo sconto sulla manodopera che fanno vedere al cliente (mi risulta che all'estero ci sia più trasparenza e peraltro le assicurazioni contestano i dati dell'Università di Firenze sull'incidenza dei ricambi sul costo totale della riparazione, che sarebbe più bassa).
La motivazione principale con cui i carrozzieri difendono la loro autonomia anche sui ricambi è la fiducia che i clienti ripongono in loro: lo studio dell'Università di Firenze evidenzia che il riparatore viene scelto proprio in base alla fiducia. Si lascia così intendere che la gente voglia privilegiare chi lavora con qualità, garantendo la sicurezza del veicolo. Ma credo che la realtà sia un'altra: nessuno è in grado di capire se una riparazione è stata fatta bene, perché alla fine viene sempre consegnata una vettura ben lucidata e se sotto la carrozzeria c'è una parte strutturale del telaio raddrizzata alla bell'e meglio non si vede né si sente come si potrebbe sentire un motore messo a punto male. Così la magagna non emerge, ma rischia di diventare fatale in un eventuale urto futuro (l'auto potrebbe anche spaccarsi in due). E allora penso che la fiducia nasca soprattutto dalla puntualità nei tempi di effettuazione del lavoro, dall'offerta di auto sostitutive e dalla capacità di vedersela con l'assicurazione per tutta la parte burocratica. Quest'ultimo aspetto mi pare confermato da un'altra parte dello studio dell'Università di Firenze, quella in cui sostanzialmente emerge che i carrozzieri sono chiamati a coprire le carenze delle strutture liquidative delle compagnie (messe in luce ancora una volta il mese scorso dalla relazione annuale Isvap e ancora una volta maggiori al Sud), per cui fungono da agenzia di pratiche e i più grandi si sono adattati meglio perché possono costituire uffici appositi molto più dei piccoli. A loro volta, le compagnie trascurano le strutture liquidative perché occuparsene costa ed espone al rischio di contrasti con i truffatori (contro i quali le norme non danno loro grandi strumenti, si vedano per esempio i limiti imposti alla banca dati sui sinistri) e quelle frange di avvocati e periti per le quali la Rc auto è un ammortizzatore sociale.
Come vedete, ciascuno ha le sue responsabilità. Quindi la situazione appare inestricabile. A Milano, comunque, tutti si sono detti disposti a sedere a un tavolo di concertazione chiesto dalla Cna e sostanzialmente accettato da chi dovrebbe poi convocarlo, cioè dal sottosegretario allo Sviluppo economico che ha la delega su queste materie, cioè il neo-nominato Stefano Saglia. La Cna, a mia specifica domanda, ha anche dichiarato di voler fare di tutto (certificazioni delle carrozzerie, garanzie aggiuntive sui lavori effettuati eccetera) affinché la qualità della riparazione sia resa visibile per quanto si può. Speriamo bene.