Anche in Svizzera stanno sperimentando un sistema tipo-Tutor, quindi in grado di controllare anche la velocità media. A prima vista, stanno facendo esattamente come negli altri Paesi europei che li hanno preceduti (Italia, Austria, Olanda e Gran Bretagna): rilevazione delle velocità prima, installazione del sistema con verifica della sua funzionalità, attivazione, controllo dei risultati in termini di diminuzione delle velocità, dell'incidentalità e della mortalità. Ma c'è un dettaglio: hanno avvisato i cittadini all'inizio della sperimentazione, che invece in Italia è avvenuta alla chetichella (e ancora alla chetichella va avanti per i concorrenti semplificati del Tutor, come il Celeritas testato dall'Anas sulla Firenze-Siena). Così hanno potuto cominciare a vedere i risultati già prima dell'attivazione del sistema.
Certo, ai fini delle multe cambia poco: in Italia l'avviso è stato dato quando il Tutor funzionava già, ma comunque prima che i risultati delle sue rilevazioni fossero usati per fare multe. Questione di stile. Confermata dal fatto che dal 1° gennaio in Svizzera, col passaggio delle strade nazionali dalla proprietà dei Cantoni a quella della Confederazione (lo Stato centrale), hanno cambiato padrone anche i tradizionali rilevatori di velocità fissi, spauracchio degli italiani da una ventina d'anni; nonostante questo, gli apparecchi continuano a essere utilizzati dalle polizie cantonali, quindi si è separata la proprietà dalla gestione.