Concordo con Paoblog (http://paoblog.wordpress.com/2009/06/12/2010-la-crisi-del-gps/): l'annunciata fine del servizio Gps per i nostri navigatori non mi sembra plausibile. Semplicemente perché sarebbe dovuta a difficoltà di bilancio dell'Aviazione degli Usa e quindi ci vuole una robusta iniezione di soldi privati per salvare il sistema. Soldi che credo arriveranno, perché per chi produce navigatori e relative applicazioni il business è troppo importante e non mi risulta (anche se non ne sono certissimo, non sono un esperto) ci siano pronti sistemi alternativi per mandarlo avanti.
Dunque, penso che ancora una volta la forza del business possa fare cose inimmaginabili. Come lo stesso Paoblog ci ha segnalato il 22 aprile(http://paoblog.wordpress.com/2009/04/22/a-milano-segnaletica-intelligente/), la TomTom è riuscita a piazzare in alcuni punti di Milano cartelli pubblicitari camuffati da segnaletica, presumibilmente con l'autorizzazione del Comune e in spregio al divieto di camuffare pubblicità e cartelli imposto dal Codice della strada (perché distrae chi guida, non per altro!). Oltretutto, quello che si pubblicizzava è il loro sistema intelligente che calcolerebbe gli itinerari in base alla situazione reale del traffico. Peccato che dalla pubblicità, anche radiofonica, non si capisca che questa possibilità sia legata in parte non trascurabile all'acquisto di un abbonamento al loro servizio Tmc, oltretutto ricevibile sul cellulare e non sul navigatore stesso. Chi – come me – non lo ha acquistato si ritrova col proprio navigatore che per andare da Bari a Perugia gli indica di percorrere l'A1 tra Roma e Orte anche il venerdì del ponte del 1° maggio, beccando tutto il traffico in uscita dalla Capitale. E dire che io avevo sempre fatto l'Adriatica fino a Civitanova…
E, a proposito dell'Adriatica, che dire delle sistematiche segnalazioni di Autovelox e Tutor che però si trovano nella carreggiata opposta? Fossero Autovelox, potrei capire che ultimamente hanno invertito la posizione del gabbiotto con l'apparecchio. Ma il Tutuo no: quello è cementato nell'asfalto, quindi qualche addetto alle rilevazioni ha preso lucciole per lanterne, che sono poi finite nei nostri navigatori.
P.S.: Paoblog mi segnala che dei difettucci dei navigatori si è occupato Altroconsumo (http://paoblog.wordpress.com/2009/04/23/navigatore-gps-ed-ambiente/). Ve lo dico chiaro: nonostante mi trovi non di rado a combattere con loro dalla stessa parte del fronte, io non penso che le associazioni dei consumatori siano composte da santi. Ma in questo caso credo che il servizio di Altroconsumo confermi il dubbio da me espresso in risposta a un vostro commento sul fatto che gli organi di stampa possono omettere cose scomode dal punto di vista pubblicitario. Infatti, Altroconsumo non campa di pubblicità (attenzione, però: a volte per queste associazioni sono determinanti i fondi pubblici, quindi l'indipendenza è comunque a rischio e lo sarà fino a quando non impareremo anche in Italia a sostenere chi lo merita dandogli direttamente e privatamente i nostri soldi, prendendo la tessera o dando un contributo extra).