L'ultima telefonata che ho avuto con Carlo Massone, un paio di settimane fa, si è rivelata profetica. Cercavo di convincerlo che nella sua esperienza di autotrasportatore messo sul lastrico da una catena incredibile di falsi controlli sui camion e connivenze istituzionali, la Polizia tutto sommato si era salvata. Massone mi ha risposta che comunque lui è a conoscenza di corruzione anche nella Stradale, almeno nella sua zona (il Basso Piemonte). Ieri una conferma è arrivata da Lecce: ben 16 agenti arrestati per aver rinunciato per anni (anche venti) a controllare i camion di certe imprese.
Il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano (leccese e magistrato), si è affrettato a dire che la banda dei finti controllori è stata sgominata da altri poliziotti e questo dimostra che la Stradale è sana. Anch'io conosco tanta bravissima gente con la divisa. Ma c'è un ma importante: saranno pure stati presi, ma per loro la festa è durata vent'anni. Non solo: a quel che ho letto su "Repubblica" (e sarò lieto di ricevere smentite), tutto è finito per la denuncia anonima di uno di loro che è stato estromesso dal gioco, per cui avrebbe solo voluto vendicarsi, trascinando incautamente nei guai anche se stesso (infatti l'anonimo pare sia stato identificato e sia finito anch'egli sotto accusa per gli stessi reati dei colleghi).
Questo non dovrebbe mai succedere, in un Corpo ben organizzato. Nel senso che avvicendamenti e trasferimenti dovrebbero susseguirsi in modo tale da evitare il formarsi di gruppi compatti di uomini che "cedono alle tentazioni". E, soprattutto, in modo che chi rimane onesto e lavora gomito a gomito con questa gente non si veda costretto a restarsene in silenzio per tanto tempo.
E allora torniamo alle stesse cose che per il caso-Massone ho rimproverato alla Motorizzazione: aldilà delle punizioni inflitte ai singoli dalla magistratura (che a volte ci sono e altre no), ci si cura poco di predisporre un sistema che renda il più difficile possibile il formarsi di grumi di malaffare. Il risultato finale è sempre lo stesso: in certe zone d'Italia, i camion non vengono controllati o passano controlli finti. Alla faccia della sicurezza stradale e di quella sul lavoro.