Ora che è in parte caduto il tabù dei guard-rail, bisogna "abbattere" (è il caso di dirlo) quello dei pali: come ho scritto in autunno sul Sole-24 Ore del Lunedì, in Italia non abbiamo pali omologati con crash-test, per cui è alto il rischio di andare a sbattere contro una struttura assolutamente indeformabile e quindi letale (l'energia dell'urto si concentra solo sulla stretta superficie di contatto col palo, raggiungendo picchi devastanti). Ma uno degli inconvenienti dei pali omologati è il fatto che, per assorbire energia, hanno un certo grado di flessibilità e possono spezzarsi, cadendo su pedoni, ciclisti o motociclisti.
E la settimana appena trascorsa ha visto ben due incidenti di motociclisti contro pali, come vedete dalla consueta rassegna della Tom (Scarica TOM_Monitoraggio settimanale incidenti motociclisti 20-27feb 091 ). Da notare che, nell'urto di Poggiardo (Lecce), sembra che nessuna pattuglia sia intervenuta per le rilevazioni. Spero sia un errore dei miei colleghi giornalisti; se fosse vero, sarebbe l'ennesima dimostrazione di quanto sono carenti le forze dell'ordine su strada (finora non la prevenzione, ma almeno la rilevazione degli incidenti era stata più o meno garantita).