Di solito, se chiedete conto di cose che vi paiono ragionevolmente eccessi di zelo, molti uomini delle forze dell'ordine vi rispondono: "Lo so, ma se non faccio così la Corte dei conti poi fa pagare me". Dicevano così anche alcuni comandanti e assessori per giustificare la scelta di ricompensare con una percentuale sulle multe i privati cui affidano i controlli automatici delle infrazioni stradali. Tanto che hanno continuato con questi contratti "a cottimo" anche dopo il parere contrario del ministero dei Trasporti: "Il giorno in cui nessuno si farà più multare, i privati non incasseranno un centesimo e i Comuni non spenderanno nulla, mentre se ci fosse un canone fisso dovrebbero pagarlo ugualmente". Ora, però, in Toscana si cambia: la stessa Corte dei conti ha aperto una maxi-inchiesta proprio su questi contratti. E, già che c'era, ha chiesto alla Stradale di verificare se gli apparecchi automatici sono in regola. Come andrà a finire?
Forse sarà un'occasione per far piazza pulita di tutti gli eccessi. Ma non si arriverà a eliminare i controlli automatici, come molti sperano: se fatti bene, non solo sono legali, ma servono davvero alla sicurezza.
Infatti, da quel che ho capito dalle cronache, i magistrati contabili toscani non hanno dichiarato guerra a tutti i contratti "a cottimo", ma solo a quelli che prevedono compensi troppo alti per i privati. Ciò appare ragionevole: concedere una percentuale al privato che in cambio si assume il rischio di una perdita in caso di calo delle infrazioni non è fuori dal mondo. Certo, però poi lo stesso privato si ritirerà alla scadenza del contratto, se vedrà che non ci sta dentro coi costi. E sarebbe meglio che il Comune pagasse un canone fisso classificandolo come spesa necessaria alla sicurezza, che invece si vuole sempre a costo zero. Ma tant'è, con la finanza locale che abbiamo in Italia, i tagli ai trasferimenti di risorse statali, il patto di stabilità e quant'altro. Ma la Corte dei conti probabilmente punirà solo chi concede ai privati percentuali e clausole tanto favorevoli da rendere economicamente sconveniente anche il noleggio e da destare il sospetto che poi i privati "girino" parte del guadagno agli stessi comandanti e assessori, sotto forma quantomeno di bei regali di Natale.
Sulla questione delle apparecchiature in regola, credo che i controlli verteranno sulle omologazioni (anche se non credo ci siano in giro persone così sprovvedute da far funzionare apparecchi non omologati) e sulle condizioni che la legge impone sui rilevatori di velocità fissi (devono essere visibili, presegnalati e autorizzati dagli enti proprietari della strada e – fuori da autostrade e strade extraurbane principali – dai prefetti). Sembra incredibile che uffici pubblici come quelli comunali violino regole così chiare, ma è già successo. Ben vengano i controlli, dunque.