La sosta in doppia fila ormai c'è dappertutto in Italia. Ma noi del Sud abbiamo una specialità: la doppia fila – o comunque la "sosta creativa" – senza motivo. In pratica, si parcheggia intralciando gli altri anche quando si ha a disposizione un posto regolare (e per questo a volte – confesso – benedico gli indisciplinati perché può capitare che solo grazie a loro io riesca sempre a sostare come si deve, senza infrangere il mio personale tabù della doppia fila). Nelle ore di punta, questi signori si giustificano dicendo che devono andare via subito e, se parcheggiassero bene, sarebbero a loro volta chiusi da un loro "collega", per cui tanto vale essere i primi. Ma ci sono fior di casi in cui tutto questo non regge. E ci sono anche risvolti di sicurezza.
Giusto ieri alle 14, ho rischiato di tamponare una distinta signora che, su un viale di Bari a doppia carreggiata nei dintorni del mio ufficio, ha messo la freccia vicino a un by-pass dello spartitraffico, facendomi inequivocabilmente capire che avrebbe voluto fare una legittimissima inversione di marcia. E invece, a due metri dal by-pass, si è fermata ed è scesa dall'auto. Che cos'era successo? Semplice: aveva parcheggiato. Come fanno molti altri che hanno trasformato le corsie di sorpasso di quel tratto di viale in stalli di sosta supplementari, col tacito – e radicato da anni – consenso dei vigili. Peccato che:
– in quel momento ci fosse una marea di posti regolari liberi;
– il punto scelto dalla signora per parcheggiare fosse tanto assurdo e pericoloso (intralcia chi deve fare inversione e crea problemi di visibilità) che quasi nessuno vi si ferma, nemmeno nell'ora di punta.
Visto che ieri era giornata, ho visto un bel bis in serata, vicino casa. Avevo deciso di concedermi una pizza da asporto e parcheggiato vicino alla pizzeria, mettendomi già nel senso di marcia giusto per raggiungere casa. Anche qui, ampie possibilità di scelta del posto: erano le 20,30 su un viale secondario di periferia. Appena sceso dall'auto, ho ammirato una station wagon Bmw nuova che arrivava. Subito dopo ho apprezzato anche le grazie di chi la guidava. Ancora un attimo e mi è caduto il mito: la bella signora ha iniziato a parcheggiare bene (e avrebbe avuto tutto lo spazio per una manovra facilissima), ma poi ha preferito mettersi 20 metri più avanti in doppia fila. Il motivo l'ho scoperto due minuti dopo: stava ritirando le pizze che aveva ordinato per telefono e guadagnando quei 20 metri sperava che non si freddassero una volta arrivata a casa. Ma si può?
In mancanza di controlli (chi volete che li faccia nelle ore-pasti?), l'unica cosa che terrebbe tutto assieme sarebbe il senso civico. Una cosa che gli automobilisti italiani ormai dismettono in buona parte della giornata. Al Sud, invece, molti lo hanno abbandonato del tutto.