Divaghiamo, ma non ci svaghiamo. Voglio segnalarvi una cosa che ho scoperto grazie a Paoblog (http://paoblog.wordpress.com/2009/01/25/pubblicita-ingannevole/) e non riguarda la sicurezza stradale, ma il rapporto che i costruttori di automobili hanno con la pubblicità e i clienti. Il mese scorso, senza particolari clamori di stampa, l'Antitrust ha condannato per pubblicità ingannevole la Fiat perché da un anno pubblicizza alcuni modelli come "Euro 5 ready". Che non significa "euro 5", anche perché un anno fa era materialmente impossibile omologare in questa categoria, perché fino a giugno 2008 non era ancora operativo il relativo regolamento.
Ora, l'argomento mi pare importante: dalla classe Euro dipendono il bollo, la rivendibilità dell'auto, l'esenzione da cose tipo l'Ecopass di Milano e la possibilità di circolare nei centri urbani più inquinati. Certo, per adesso Euro 4 ed Euro 5 hanno parità di trattamento sotto tutti questi aspetti. Ma tra cinque anni, quando sul mercato ci saranno le Euro 6? Mi spiace che la stampa che tutela il consumatore non abbia mai dato particolare enfasi alla cosa. Sto criticando anche me stesso. Anzi, soprattutto me stesso: pur essendomi accorto subito del problema, ho trascurato di proporlo all'attenzione, nonostante non abbia personali motivi per trascurarla. Infatti, nella mia posizione, non devo certo stare attento a non "pestare i piedi" a un big spender pubblicitario e a uno dei più grossi "azionisti" di questo Paese, com'è appunto la Fiat.