Non per portare sfortuna, ma può capitare. Un guasto, un malore, un incidente, una rapina, la necessità di segnalare che c’è un pericolo imminente (come un veicolo contromano). O magari, in questa stagione, il maltempo o una frana. Sì, può capitare di dover chiedere aiuto mentre si viaggia e il buio che caratterizza queste giornate corte non aiuta. A parte i soliti consigli sulla scelta di chi chiamare (evitate di coinvolgere le forze dell’ordine per semplici guasti o malori, se non ci sono particolari motivi), sappiate che è fondamentale fornire la vostra posizione esatta. Non solo per consentire un intervento rapido di chi chiamate. Ecco perché e come si fa a capire dove si è.
Se chiamate le forze dell’ordine, essere precisi è fondamentale anche per dissipare le diffidenze degli agenti: non è raro che ai centralini arrivino telefonate di tono vago con segnalazioni false, che servono a mandare le pattuglie in un luogo per poter commettere reati altrove senza essere disturbati. Come si fa a essere precisi? Per chi ha il navigatore è facile: sul display appare il nome della strada che si sta percorrendo e, se il mezzo di soccorso chiamato ha anch’esso un sistema di navigazione, si possono anche fornire le coordinate Gps. Ma questa dotazione non è ancora diffusa al 100% fra tali mezzi, per cui anche l’utente che ha il navigatore avrà bene può usarlo solo per dare agli operatori il nome della strada: dovrà poi cercare da solo di capire a che altezza si trova. Chi non ha il navigatore, poi, dovrà stare attento a ricostruire il nome della strada, soprattutto quando lo stesso tracciato è "spezzato" dal punto di vista delle denominazioni (per esempio, i 150 chilometri di superstrada tra Bari e Lecce sono classificati un po’ come SS 16, un altro po’ come SS 379 e infine come SS 613.
In un centro abitato, capire a che altezza ci si trova è più facile perché spesso ci si trova in corrispondenza di aree o edifici che hanno un numero civico all’ingresso. In extraurbano, il punto di riferimento più credibile è la progressiva chilometrica, riportata da cartelli bianchi che dovrebbero susseguirsi ogni 100 metri. Essi hanno un numero romano che riporta le centinaia d metri e, appena sotto, il numero normale del chilometro. Il chilometro "tondo" e indicato da un cartello più grande, senza numeri romani. Dove si trovano questi cartelli, che hanno sostituito quasi tutte le pietre miliari? Sul margine destro della carreggiata o sul guard-rail. In quest’ultimo caso, è bene avere una torcia elettrica ben efficiente (cioè con pile tenute fuori e messe solo al momento dell’uso, altrimenti si scaricano e quando serve non funzionano!): quando è buio, esse è l’unica alternativa al pericoloso attraversamento della carreggiata per leggere da vicino il cartello.