Stavolta sono arrivato preparato. Dopo aver rischiato – come vi avevo raccontato un paio di settimane fa – di incappare nelle maglie dell’Ecopass di Milano, sono tornato in zona riesaminando i segnali e cercando di capire se mi sto rimbecillendo io oppure qualche responsabile della viabilità milanese va strigliato. Non per autoassolvermi a tutti i costi, ma penso proprio che sia buona la seconda spiegazione.
Il punto è che, sui viali che partono dalla periferia e portano verso il centro, non si riesce a distinguere adeguatamente i segnali che preavvisano che l’area centrale è soggetta al pagamento dell’Ecopass da quelli che indicano l’effettivo inizio di quest’area. Sarebbe bastato aggiungere due semplici pannelli integrativi: in avvicinamento quello che indica tra quanti metri scatta la gabella, all’inizio della zona-Ecopass quello con la freccetta in su che indica appunto “inizio”. E invece qualcuno ha ritenuto sufficiente inserire nella grafica del cartello di preavviso scritte poco chiare come “Cerchia dei Bastioni”: hanno pensato persino agli stranieri aggiungendo anche la parola “Centro città” in inglese, trascurando noi italiani che abbiamo tutto il diritto di non sapere che cosa sia questa Cerchia (che poi peraltro nemmeno corrisponde con il centro cittadino in senso stretto, che sarebbe la più limitata Cerchia dei Navigli). Nel cartello che indica l’inizio della zona-Ecopass, semplicemente hanno tolto queste scritte supplementari: si dovrebbe capire tutto solo facendo un confronto coi segnali precedenti, come sui giochini della Settimana Enigmistica (e poi ti multano se parli al cellulare mentre guidi, che è comunque meno distraente che star dietro alle trovate dei grafici del traffico milanese).
Senza contare che in alcuni accessi alla Cerchia dei Bastioni non si può transitare nemmeno pagando l’Ecopass: sono riservati, come indica una segnaletica complessa e talvolta nascosta, come ha giustamente denunciato l’inserto milanese di Quattroruote di questo mese.
L’unica attenuante per i signori della segnaletica del Comune di Milano è che il loro è stato un esperimento senza rete: nel Codice della strada non è mai stata prevista una segnaletica per le aree a pagamento, nonostante la possibilità di istituirle sia espressamente ammessa. Si spera che il buco venga colmato dalla riforma del Codice su cui si sta cominciando a lavorare ora.