Tra il serio e il faceto, il mio amico Paolo Giachetti nota che i cartelli di "controllo elettronico della velocità" hanno invaso anche luoghi dove andrebbe ricordato ben altro, come il famoso viale dei cipressi di Bolgheri immortalati dai versi del Carducci Download Carducci1.doc . Ma in effetti il problema è diventato serio: tra il decreto Bianchi che impone di segnalare i controlli di velocità e l’eccesso di zelo di Comuni & c. per arginare ricorsi sempre più cavillosi, ci siamo riempiti di segnali. Che servono solo per pararsi il fondoschiena davanti a un giudice, visto che durante la guida sono illeggibili. Ecco l’esempio più clamoroso che ho trovato di recente.
Litoranea adriatica tra San Cataldo (la marina di Lecce) ed Otranto: qui hanno messo controlli automatici ai semafori, corredati da cartelli che spiegano che c’è l’apparecchio, perché c’è e non so cos’altro. Francamente, sono riuscito a leggere solo una frase del tipo "strada a rischio d’incidente", perché il cartello era quasi una trasposizione di un’ordinanza dell’ente proprietario, che già è impegnativa da capire stando seduti alla propria scrivania. Figuriamoci leggerla al volo mentre si guida. Davvero pensiamo di risolvere così il problema? Non sarebbe meglio, invece, mettere tutto su internet, compresi i dati sugli incidenti che hanno indotto l’ente proprietario a introdurre i controlli automatici? Mi pare che solo così si raggiunga la trasparenza necessaria a dissipare il dubbio che si voglia solo far cassa.
Mettere cartelli densi graficamente ma vuoti nella sostanza (che significa scrivere che la strada è a rischio? dove sono le cifre sugli incidenti? e i paragoni con i sinistri che avvengono mediamente sul resto della rete stradale?) contribuisce solo ad alimentare quel dubbio. Anche perchè, nel caso dei samafori, nessuna legge impone vincoli all’installazione dei controlli automatici come ce ne sono per la velocità (per la quale – sulla viabilità ordinaria – è possibile solo sui tratti individuati dai prefetti, anche se qualcuno è arrivato ad argomentare cose diverse). Quindi quei cartelli possono anche apparire un’excusatio non petita.