Con lo schianto mortale in galleria sull’A23, in Friuli, ieri è come se si fosse rotto un incantesimo: quello secondo cui negli ultimi anni nei tunnel di Autostrade per l’Italia si rischia molto meno che nei tratti all’aperto di competenza dello stesso gestore (le gallerie costituiscono il 5,14% della sua rete, ma vi si verifica solo l’1% dei decessi). Solo un episodio sfortunato? E com’è possibile evitare di fare la stessa fine?
Le cronache riferiscono che i pannelli a messaggio variabile informavano regolarmente dell’incidente, per cui i conducenti delle auto che si sono schiantate contro il tir in avaria nel tunnel avrebbero avuto tutta la possibilità di evitare l’incidente. Non sapremo mai com’è andata, ma non mi sembra azzardato ipotizzare che le povere vittime non fossero abituate a prestare fede a quei pannelli: la credibilità di questi ultimi è stata molto compromessa da vent’anni di uso discutibile da parte di Anas e gestori autostradali. Infatti, chi guida da tempo è abituato a vedere che i messaggi sono banali inviti alla prudenza (o – peggio – pubblicità semiabusive di Telepass, Viacard et similia), anche quando ci sarebbero da segnalare una coda, un incidente o un’area di servizio senza carburante. Oppure, sa che, se ci sono informazioni "vere", sono incomprensibili perché i messaggi dovevano essere sufficientemente brevi per essere contenuti nei pochi caratteri disponibili sul display. Ma negli ultimi anni il servizio reso dai pannelli è molto migliore. Perché ora le autostrade sono zeppe di telecamere e quindi c’è la possibilità tecnica di dare informazioni più aggiornate. E anche più tempestive, perché il numero dei portali è aumentato di moltissimo (merito anche del fatto che alcuni di essi sono stati messi per ospitare le telecamere del Tutor). Inoltre, i pannelli di nuova generazione sono più grandi e leggibili, quindi possono contenere messaggi sempre concisi ma non troppo. Insomma, è bene abituarsi a credere ai pannelli e vincere lo scetticismo accumulato giustamente in vent’anni.
In ogni caso, anche quando i pannelli tacciono, in galleria è bene fare più attenzione del solito. E tenere presente che qui va adattato al caso specifico il consiglio generale che ho dato altre volte per tutte le curve percorse su strade a più corsie per senso di marcia: se possibile (cioè se avete nessuno che voglia sorpassarvi o vi stia affiancato), scegliete la corsia più esterna alla traiettoria della curva perché vi consente maggior visibilità e vi costringe a ridurre la velocità (rispetto al tagliare la traiettoria senza seguire la delimitazione delle corsie, come fanno molti). In galleria tutto questo vale ancora (anche perché il muro rende ancor più difficile la visibilità e quindi più utile tenersi in traiettoria esterna), ma nelle curve a sinistra occorre essere sicuri che la corsia esterna non sia occupata da veicoli in avaria, costretti a fermarsi lì perché spesso in galleria manca la corsia di emergenza.
Proprio tale mancanza è all’origine dell’abbassamento del limite di velocità imposto in molte gallerie. Ma chi se ne ricorda mentre guida?