Non solo i cavi elettrici. Con l’aumento dei prezzi delle materie prime, sono arrivati a rubare anche i guard-rail, sempre per fondere il metallo di cui sono composti e rivenderselo. L’altra notte è capitato a Bitonto, quasi alle porte di Bari: da due strade provinciali poco frequentate, i ladri hanno smontato circa 400 metri di barriera. Ora i problemi sono per chi ci passa: sono rimasti solo i paletti che reggono i guard-rail, per cui se si esce di strada è come sbattere contro un albero.
Anzi, probabilmente è peggio: l’albero ha sezione rotonda, quindi meno aggressiva nei confronti delle lamiere (anche se non c’è troppo da illudersi, perché la superficie del veicolo interessata dall’impatto è comunque molto ridotta e quindi sottoposta a sollecitazioni elevatissime perché l’energia cinetica si scarica tutta su quell’area limitata). I paletti, invece, hanno sezione quadrata, per cui gli spigoli penetrano di più e quindi sono potenzialmente ancora più pericolosi.
Al posto delle barriere, la Provincia ha messo il classico nastro bianco e rosso che segnala situazioni di pericolo. Basterà a far capire la situazione a chi passa al buio? E quanto ci vorrà prima che si montino le nuove barriere?
Qualcuno, dopo aver letto i post di questi giorni sul gran numero di guard-rail fuori norma che ci sono ancora, potrebbe mettersi a tifare per i ladri, sperando che così gli enti proprietari delle strade monteranno finalmente barriere omologate. Speranza vana, mi sento di pronosticare: i furti sono come gli incidenti, dopo i quali per essere formalmente a posto basta rimpiazzare il materiale danneggiato con altro anche delle stesso tipo, benché non omologato. E questo è proprio ciò che accade nella maggior parte dei casi.