Non mi va di parlare della catena di incidenti che negli ultimi giorni ha fatto tante vittime tra le forze dell’ordine: sono tragedie che possono essere causate da tanti fattori e colpiscono persone che per lavoro sono esposte al rischio, anche se non sempre gli sono stati dati preparazione e mezzi idonei per fronteggiarlo. Voglio però tornare sul primo incidente della serie, quello di dieci giorni fa costato la vita a un poliziotto della Stradale e la gamba a un carabiniere, a Gioia del Colle (Bari). Un incidente all’apparenza inspiegabile.
Le vittime erano tornate sul luogo di un incidente per ultimare i rilievi e sono state travolte da una Bmw mentre addirittura si trovavano fuori dalla carreggiata. Esclusa l’ubriachezza e nell’attesa dei risultati dei test antidroga, si è parlato di una frenata particolarmente brusca del conducente. Perché – come spesso accade – chi guida, alla vista di auto delle forze dell’ordine ferme a bordo strada, pensa a chissà quale agguato gli si voglia tendere.
Ma anche in questo caso l’incidente resterebbe inspiegabile: l’auto dell’investitore ha l’Abs di serie e quindi non dovrebbe sbandare in caso di frenata d’emergenza. Per cui restano due ipotesi:
– un clamoroso errore di guida (roba da disporre la revisione della patente, con un nuovo esame di pratica, che però è inutile, visto che la prova è sempre la solita, cioè poco più che il giro dell’isolato);
– una rottura o malfunzionamento dei freni o dello sterzo (c’è da sperare che, contrariamente al solito, si faccia un’accurata perizia prima di dare la colpa al conducente, anche perché in questo caso il veicolo non dovrebbe essere tanto danneggiato da impedire l’accertamento della verità).