In Sicilia, negli ultimi anni, non c’è opera pubblica che non s’inauguri con le critiche dei giornali nazionali. Perché la sua costruzione è durata e costata troppo, perché è nata già vecchia e perché l’imminenza delle elezioni obbliga a tagliare il nastro quando manca ancora qualcosa da completare. E’ successo anche poche settimane fa col nuovo, breve tratto autostradale Cassibile-Noto, che avvicina di un minimo Siracusa e Gela. Io ci sono andato una settimana fa e ho scoperto che i miei colleghi non hanno proprio riferito la verità: i problemi ci sono, ma sono altri.
Su un importante quotidiano avevo letto che il limite di 80 all’ora era dovuto anche alla carenza d’illuminazione. Ma da quando in qua è obbligatorio illuminare le autostrade, tanto più che le colline del Siracusano non sono nebbiose come la Pianura Padana? La verità è che l’asfalto è sconnesso e impone prudenza, come ha giustamente scritto un altro importante quotidiano. Che però è caduto alla fine, facendo capire che l’asfalto sarebbe da rifare perché difettoso. E invece pare che i tecnici abbiano fatto come tanti loro colleghi che, preoccupati che la sede stradale si assesti per bene, la aprono al traffico proprio per farla assestare e, dopo qualche mese, ci passano sopra l’ultimo strato di asfalto per livellare le ondulazioni create dall’assestamento sotto il peso dei veicoli in transito. Nessuno scandalo, quindi.
Piuttosto, rientrando in autostrada dallo svincolo di Noto (l’ultimo aperto, tra qualche mese si aggiungerà anche quello di Rosolini 20 chilometri più a sud) si vede già la segnaletica per Gela, come se effettivamente l’autostrada proseguisse già verso sud. E invece di lì si può prendere solo la rampa per Siracusa: quella per Gela è chiusa, ma i relativi cartelli non sono oscurati e i guidatori possono capire di non poterla imboccare solo se riescono a scorgere il cancello di ferro sottile che la chiude (pressoché invisibile di notte). Pare che sia colpa della frammentazione di competenze e che nei prossimi giorni tutto verrà sistemato.
Proprio a proposito di competenze, toccherebbe al Cas (Consorzio autostrade siciliane, che gestisce l’autostrada ed è un’emanazione della Regione) fornire alla Polizia stradale quantomeno le auto di servizio. E invece le pattuglie si stanno arrangiando con le poche e vecchie vetture adibite anche alla vigilanza delle strade ordinarie. Ma il Cas in questo periodo non fornisce risposte: le prossime elezioni regionali incombono.