Icaro riparte oggi, da Torino. La campagna della Polizia sulla sicurezza stradale arriva alla sua ottava edizione dopo il buon successo della settima. Un successo vero: è stata praticamente la prima campagna italiana per la quale è stata fatta una valutazione approfondita degli effetti e ne è emerso che si è raggiunto un livello ragguardevole anche in campo internazionale (credo di averne scritto in dicembre). Quest’anno Icaro si arricchisce ulteriormente. Peccato non possano usufruirne tutti gli studenti italiani…
Anche quest’anno, assieme alla Polizia, sono impegnati i ministeri dei Trasporti e della Pubblica istruzione e la Fondazione Ania (l’organismo dell’associazione delle assicurazioni che si occupa di sicurezza), con la collaborazione di Sicurstrada e Unicef e con la supervisione del dipartimento di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma. La novità di quest’anno è che – alle discussioni in aula e agli spettacoli teatrali fatti per colpire i giovani – si aggiungono lezioni di guida del motorino, a cura della Fondazione Ania, dell’Ancma (l’associazione dei costruttori di "due ruote", aderente alla Confindustria) e dell’Fmi (Federazione motociclistica italiana).
Purtroppo non saranno lezioni molto approfondite: saranno mini-corsi che andranno avanti per una giornata intera, presumibilmente con molti allievi. Solo 350 ragazzi (selezionati tra i migliori) potranno poi fare un vero e proprio corso di guida sicura, contando sugli spazi e le attrezzature degli autodromi. Insomma, si deve fare i conti con le risorse che non consentono di "imbarcare" tutti. Va poi considerato che Icaro già di per sé riguarda solo una parte limitata delle scuole: nei sette anni precedenti, in 133 tappe, ha coinvolto oltre 72mila studenti. Che non sono pochi in assoluto, ma scompaiono in rapporto al totale della popolazione giovanile. Visti i risultati positivi del modello-Icaro, sarebbe probabilmente il caso di investire di più per consentire di raggiungere più ragazzi.