Un mese fa la banlieue parigina si è “riaccesa”: i giovani di questa tormentata periferia sono scesi in strada per ripetere – sia pure in tono minore – le loro manifestazioni violente di circa due anni fa contro Stato e società francesi. Stavolta tutto è partito da un incidente stradale: due ragazzi morti in uno scontro che sembra causato da alcuni poliziotti. Secondo i colleghi francesi de L’Auto-Journal, sono state soprattutto le immagini televisive del sinistro a scatenare la rabbia collettiva: si vedeva la Renault Mégane Scénic dei ragazzi morti praticamente distrutta.
Così la rivista francese ha interpellato la Renault, che ha risposto l’unica cosa sensata possibile: oggi le auto si deformano molto davanti e dietro per assorbire quanta più energia possibile nell’urto e lasciare che nell’abitacolo (che deve fungere da cellula di sopravvivenza) ne arrivi il meno possibile. Insomma, se in giro ci fosse più cultura automobilistica, si riuscirebbe a valutare meglio le immagini televisive di un incidente, evitando persino rivolte popolari. E l’ignoranza automobilistica abita anche in Francia, il Paese in prima fila nel rispetto dell’obbligo europeo di dimezzare le vittime della strada entro il 2010 (rispetto al 2001).