No, una volta tanto la protesta non è di un multato dagli apparecchi automatici. Come leggete nel comunicato stampa cliccabile sotto, è di un padre che ha perso il figlio due anni e mezzo fa e crede che nel frattempo non si sia fatto nulla per aumentare la sicurezza stradale. In realtà, qualcosa si è anche fatto, ma spesso più per “fare spettacolo” che altro e questo è ancora peggio: basta vedere le tante sbavature del decreto Bianchi, che sembrava fatto più per essere pubblicizzato sui giornali che per essere applicato (si vedano i post delle sezioni “Novità”, “Alcol e droga” e “Velocità” inseriti in questo blog dai primi di agosto in poi). E’ ancora peggio perché poi alla fine molti guidatori si sentono perseguitati e reagiscono emotivamente, come il caso-Segrate ha dimostrato (guardate i post della sezione “Semafori e foto” degli ultimi giorni e soprattutto i relativi commenti). Insomma, se lo Stato e i Comuni si permettono di “giocare” con la sicurezza, anche i trasgressori si sentono autorizzati a farlo e i problemi non si risolvono.
Sicurezza stradale: a piedi da Perugia a Roma per fermare la strage stradale
E’ partito questa mattina per la penultima tappa da Morlupo. Percorrendo la via Flaminia arrivera’ questo pomeriggio a Prima Porta, al cartello “Roma” posto sul confine del comune.
Franco Ciacci, iscritto all’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, è partito domenica scorsa da Mercatale (Arezzo), proprio dove nel maggio del 2005 morì suo figlio in un incidente. A piedi ed esponendo su un carrellino un cartello su cui e’ scritto “Da Perugia a Roma 250 km a piedi per protesta: 7.000 morti, 300.000 feriti e 20.000 disabili gravi ogni anno sulle nostre strade. Una strage dimenticata”, dopo aver raggiunto Perugia, Spoleto, Terni, Narni sta proseguendo la sua marcia verso Roma.
Domani mattina, da Prima Porta, ripartirà per l’ultima tappa. Raggiungerà, sempre a piedi, il centro di Roma sino all’ingresso di Palazzo Chigi dove, ad attenderlo, ci sarà una delegazione dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, guidata dalla presidente Giuseppa Cassaniti Mastrojeni.
Con la sua marcia di protesta, sostenuta dall’AIFVS, Franco Ciacci vuole dare uno scossone all’opinione pubblica, al Governo ed ai parlamentari che fanno fatica a prestare seria attenzione alla più drammatica emergenza nazionale del nostro Paese: 7.000 morti, 300.000 feriti e 20.000 disabili gravi ogni anno devono essere considerati una vera catastrofe nazionale. Più drammatica di un alluvione, di un terremoto, della guerra in Iraq o in Afganistan.
A Roma Franco Ciacci e la Presidente dell’AIFVS chiederanno di essere ricevuti dal Presidente del Consiglio dei Ministri, dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, dal Segretario di Stato del Vaticano, dal Presidente della Commissione di Vigilanza della Rai.
Questa marcia della speranza vuole sensibilizzare la Presidenza del Consiglio affinche’ si impegni ad affrontare l’emergenza con un progetto d’intervento che, stanziando tutte le risorse necessarie, garantisse agli italiani la salvaguardia del valore supremo ed assoluto della vita.
La strada uccide indistintamente e democraticamente tutti coloro che hanno l’ardire di varcare la porta di casa: ricchi e poveri, delinquenti e onesti, vecchi e bambini, spericolati e prudenti.
L’Aifvs, subito dopo questa marcia solitaria e come progressivo impegno di mobilitazione, ha organizzato per il 30 ottobre prossimo la manifestazione e il convegno “Giustizia per le vittime” con la partecipazione di molte associazioni, del ministro della Giustizia Clemente Mastella e di numerosi parlamentari.
Ufficio stampa Aifvs