Ieri ho partecipato al 2° Ecorally Roma-San Marino-Rimini, riservato a veicoli a gas e ibridi. Che c’entra con la sicurezza stradale? C’entra: la maggior parte delle auto a gpl e metano in gara era costituita da modelli piccoli e medi, quindi vicini agli ultimi requisiti di potenza e massa fissati dal Senato la settimana scorsa per i neopatentati: se nessuno toccherà più questo punto prima della conversione in legge del decreto Bianchi e dell’approvazione definitiva del disegno di legge col pacchetto Bianchi (cose che dovrebbero avvenire nel giro di una settimana circa), per i primi tre anni dal conseguimento della patente non si potranno guidare auto con rapporto potenza/massa superiore a 55 kiloWatt per tonnellata e comunque con potenza massima superiore a 70 kiloWatt (poco meno di 100 cavalli), salvo dimostrare di aver frequentato un adeguato corso di guida sicura. Io ero a bordo di una Volkswagen Golf 1.6 che, pur superando quest’ultimo limite, non era certo un fulmine di guerra. Non perché funzionasse a metano: ormai, con i moderni impianti di iniezione del gas, le prestazioni sono pressoché identiche a quelle che si ottengono nel funzionamento a benzina, tanto che la prova finale nel centro di Rimini (dove contavano anche le doti di scatto) abbiamo deciso di farla a metano, benché fosse consentito anche andare a benzina. Il problema vero è che da una decina d’anni i motori a benzina sono sì potenti, ma hanno poca coppia in basso, il che li rende poco adatti al peso delle auto moderne e poco piacevoli nell’uso. Per recuperare qualcosa, le case automobilistiche spesso tengono abbastanza corti i rapporti del cambio, a scapito di silenziosità e consumi.
Ma con le nuove regole non saranno pochi i neopatentati a dover guidare auto del genere e, dopo l’esperienza di ieri, ribadisco la mia opinione originaria: la sicurezza non ne trarrà benefici. Non solo perché questa auto ai 170 ci arrivano comunque, ma soprattutto perché costringono a una guida “nervosa” per ottenere medie accettabili. Noi stavamo partecipando a una gara di regolarità e quindi andavamo piano (o, meglio, rispettavamo i limiti e quindi eravamo più lenti della gran parte degli altri veicoli, soprattuttosulle statali), ma qualche sorpasso per non rovinarci la media abbiamo dovuto pur farlo e non è stato affatto semplice. Figurarsi come sarebbe stato per un neopatentato. Con la differenza che un esperto sa quando deve desistere, il neopatentato no. Ingannato anche dal rumore: le auto con più ripresa consentono di viaggiare in silenzio con le marce alte, con la tranquillità che tanto – qualora servisse – il motore risponderebbe al meglio. Queste vetture che andranno ai neopatentati no: spesso si guida con una marcia più bassa dell’ordinario, il motore va su di giri e fa sentire in eterna competizione.Salvo poi fare un sorpasso e scoprire che si continua a essere lenti nonostante il rumore sia “sportivo”. Personalmente credo che ciò non dissuada dal correre, ma anzi lo incentivi. Certo, c’è anche chi sente rumore e per questo rallenta, ma non sono sicuro che sia in maggioranza.