Stavolta ha ragione. Ieri, intervenendo a Riccione alle Giornate della Polizia locale, il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi ha detto che le nuove leggi non bastano per aumentare la sicurezza sulle strade e che, tra le altre cose, occorre “trasmettere la cultura della sicurezza”. Certo, potrete pensare che questo è il solito slogan vuoto, di quei tanti che oggi i politici coniano per fare bella figura in televisione (mezzo che impone battute veloci e quindi si presta agli slogan). Io invece quella frase l’ho interpretata diversamente, perché mi ha fatto ripensare a un episodio che ho visto la settimana scorsa nella stazioncina di Rovellasca (Como).
Intorno alle 13, è arrivato un treno da Milano. Ne sono scesi tanti studenti, la maggior parte dei quali ha attraversato i due binari senza usare il sottopassaggio. Un controllore (che stava attraversando anche lui) ha rimproverato una ragazza che, chiacchierando con un’amica, non si era nennemo curata di guardare se stesse sopraggiungendo un treno. La ragazza gli ha dato una risposta agghiacciante: “La campanella non suona…”. Intendeva dire che era inutile guardare, perché c’è già la campanella della stazione che avverte se sta arrivando un treno. Per timidezza non mi sono inserito nel breve dialogo, ma avrei voluto chiedere alla ragazza: “E se la campanella fosse guasta? E se funzionasse ma fosse guasto l’impianto che rileva il passaggio dei treni?”.
Troppi guidatori ragionano come quella ragazza, con l’aggravante che sono più anziani. E che quindi dovrebbero aver vissuto abbastanza per sapere che le cronache sono piene di incidenti capitati a chi pensava di essere al sicuro e poi è stato tradito da un elemento banale. Penso soprattutto a chi facendo retromarcia nel proprio garage (quindi manovrando pressoché “a memoria”) non si è accorto che dietro l’auto si era messo a giocare il proprio bambino e lo ha trovolto. Ma si potrebbe continuare l’elenco dei casi fino a domattina.
Ricordarsi di tutto questo è cultura della sicurezza. Anche a costo di sembrare ridicoli al prossimo.