Ora che fa fresco e quindi nel weekend c’è meno traffico, ricordatevi che dal 4 agosto (col decreto Bianchi) le sanzioni per eccesso di velocità non sono più le stesse. Un mese fa, tra code e rallentamenti, ci si poteva anche non fare caso. Anche perché la novità più importante riguarda l’istituzione di una nuova fascia superiore di violazioni, che nel traffico estivo a molti sembra solo teorica: prima ci si fermava a considerare genericamente chi superava di oltre 40 chilometri orari il limite consentito, oggi si distingue tra quelli che “si mantengono” tra i 41 e i 60 km/h in eccesso e quelli che vanno addirittura oltre, per i quali multa e sospensione della patente sono particolarmente pesanti. Inoltre, con i limiti che ci sono in molti tratti delle nostre strade, superare “quota 60” non è poi così difficile. Nemmeno per chi crede di andar piano. Che, proprio perché crede di essere in regola, può essere portato a non considerare i cartelli e gli avvisi che ora, sempre per il decreto Bianchi, devono preannunciare i controlli di velocità.
Tanto più che oggi la Polizia stradale della Campania ha comunicato che la prossima settimana effettuerà controlli mirati nei tratti dell’A3 con lavori in corso (e quindi limiti molto bassi): Napoli-Salerno e Sicignano-Atena Lucana.
Infatti, per cominciare dalle autostrade, non è così raro trovare limiti di 80 all’ora anche su tratti scorrevoli (per esempio, a cavallo degli svincoli liguri o sulla Salerno-Reggio Calabria), per cui per incappare nelle nuove sanzioni basta viaggiare oltre i 148 (considerando la tolleranza del 5% imposta dalla legge), cosa che poi non è tanto rara. Sulle superstrade, poi, tanti tratti a doppia carreggiata invitano a correre, ma non hanno la classificazione di “strada extraurbana principale” che consentirebbe una velocità di 110 e quindi il limite resta a 90 come su una stretta consolare. Senza contare i tanti limiti di 30, 40, 60 e 80 (a volte giustificati, altre no) in corrispondenza di buche, cantieri eccetera.
Quindi, attenzione. Col decreto Bianchi, chi viene “beccato” a più di 60 orari oltre il limite viene multato per 500 euro (invece dei 370 prima previsti per le infrazioni più gravi e che restano per la fascia di violazione dai 41 ai 60) e gli viene sospesa la patente per un periodo da sei a 12 mesi (decide il prefetto, prima si andava da uno a tre mesi). La decurtazione resta invece di 10 punti.
Gli inasprimenti hanno toccato in parte anche le violazioni meno gravi: tra i 41 e i 60 orari in eccesso, la sospensione della patente è raddoppiata (va da tre a sei mesi, prima era da uno a tre mesi); tra gli 11 e i 40 (fascia di violazione molto diffusa: molti la “scelgono” perché non comporta la sospensione della patente) i punti decurtati salgono da due a cinque.
Tutto questo tra meno di un mese potrebbe non valere più: il decreto Bianchi sembra destinato a decadere, perché il Parlamento non sembra faccia in tempo a convertirlo in legge.