Il Pacchetto Bianchi, nella versione emendata dalla Camera ora all’esame del Senato, prevede anche inasprimenti delle sanzioni per gli eccessi di velocità più gravi: dai 40 ai 60 chilometri orari più del consentito, la multa dovrebbe salire da 357 a 400 euro e il periodo minimo di sospensione della patente dovrebbe passare da uno a tre mesi; oltre i 60 orari in eccesso, 500 euro di multa e sospensione di almeno sei mesi. Il tutto mantenendo anche la decurtazione di dieci punti dalla patente. Tutto questo tradisce lo spirito originario del provvedimento, che prevedeva (e comunque continua a prevedere) solo un inasprimento (decurtazione di cinque punti dalla patente invece degli attuali due) solo per gli eccessi di velocità “medi”: quelli tra gli 11 e i 40 orari di eccedenza.
Pare evidente che si vogliano scoraggiare i comportamenti più pericolosi, ma c’è il rischio di affibbiare sanzioni spropositate a chi supera di molto limiti di velocità fissati fin troppo severamente (che comunque sono molti meno di quanto si creda, si vedano i post della sezione “Velocità”).
Colpire gli eccessi di velocità “medi” riguarda invece la maggior parte dei trasgressori (si veda “Il Sole-24 Ore” del 26 marzo): da anni, molti fissano la propria velocità in base a un calcolo di convenienza ed effettivamente quelli da 11 a 40 orari hanno il miglior rapporto “costi-benefici” (non si rischia la sospensione della patente, si perdono appena due punti e la multa è di “appena” 148 euro).