Provate a entrare a Milano da sud. Quasi certamente capiterete su larghi viali a tre corsie per senso di marcia e spartitraffico centrale dove è vietato superare i 50 all’ora, nonostante per alcuni tratti corrano in mezzo alla campagna. Sappiate che, a pochi chilometri di distanza, troverete una strada a doppio senso e due sole corsie che passa tra case, giardini e capannoni ma da qualche tempo si può percorrere anche a 70. E’ la SS35 “dei Giovi”, quella che arriva da Pavia, nel tratto che attraversa Rozzano. Com’è possibile questa disparità? Colpa delle norme di classificazione delle strade, che sono troppo rigide. Tanto rigide che poi a qualcuno viene qualche guizzo di fantasia per eluderle.
Infatti, i vialoni restano soggetti al limite di 50 perché, pur essendo in campagna, sono dentro i confini che il Comune di Milano ha dato al suo centro abitato. Quindi, sono strade urbane e come tali possono avere un limite superiore a 50 solo se sono classificate “di scorrimento”. Ma, per ottenere questa qualifica, occorre avere i requisiti fissati dall’articolo 2 del Codice della strada. Che non si accontenta dello spartitraffico centrale e di almeno due corsie per sensodi marcia, ma pretende anche che tutti gli incroci a raso abbiano un semaforo e che la sosta sia possibile solo su aree o fasce laterali con immissioni e uscite concentrate. Due particolari poco significativi nel caso dei vialoni a sud di Milano, ma sufficienti per condannare tutti ad andare a 50 all’ora (e lì i controlli ci sono).
Il Comune di Rozzano, invece, da circa un anno ha portato da 50 a 70 il limite sul tratto di SS35 di sua competenza. Da come è cambiata la segnaletica, pare di capire che ora i confini del centro abitato siano stati rideterminati, lasciando fuori quel tratto. Non tenendo conto che ai lati della strada ci sono edifici e anche un giardino pubblico. Tutti elementi che, in base a una sentenza di Cassazione del 1960, sono di per sé sufficienti a far scattare l’obbligo di comportarsi come se si fosse in centro abitato (quindi, anche di non superare i 50), indipendentemente dalla presenza di segnaletica che lo indica.
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