Duecentoquaranta persone. Leggasi 240. Stamattina ad Avellino la Polizia le ha denunciate per aver comprato o venduto patenti cosiddette “superiori” (cioè quelle che servono per guidare camion e autobus e per questo hanno requisiti di rilascio più severi rispetto alle normali licenze per auto e moto). Sembra il solito scandalo-patenti, ma è molto di più. Non solo per il numero delle persone coinvolte, ma anche per i rischi che questi soggetti hanno creato.
Questi rischi li avevo documentati in un’inchiesta pubblicata sul Sole-24 Ore Sud del 29 settembre 2004. Senza tanto sforzo, in un semplice viaggio da Bari a Napoli, avevo documentato che cosa accade sul tratto appenninico dell’autostrada A16 da luglio a settembre, in piena stagione dei pomodori. La raccolta avviene nel Foggiano, la trasformazione nel Salernitano. Sono tre mesi in cui il mercato del trasporto registra un picco di domanda e per questo ci sono operatori che non si fanno scrupoli di farvi fronte schierando maltenuti camion vecchi di vent’anni e autisti improvvisati. Sì: bidelli che approfittano della lunga chiusura estiva delle scuole, macellai in ferie e via così. Stamattina la Polizia di Avellino ci ha spiegato come facevano a spacciarsi per autisti abilitati.
Io invece voglio spiegarvi che questo episodio è uno dei tanti che dovrebbero far riflettere chi vorrebbe alzare i limiti di velocità. E’ troppo facile dire che le auto di oggi sono sicurissime e possono marciare anche a 200 all’ora: anche ammettendo che ciò sia vero (eppure l’esperienza ha dimostrano che qualche problemino c’è anche a livello di veicoli…), bisogna allargare l’analisi a tutto ciò che avviene attorno alla vostra auto. Nel caso dell'”autostrada del pomodoro”, questo si traduce semplicemente in nuvole nere in agguato dietro ogni curva: sono gli scarichi dei camion che appaiono improvvisamente mentre arrancano sulle salite, nascosti fino all’ultimo momento da siepi, muretti e guardrail alla vista di chi sopraggiunge. Questi camion occupano tutta la carreggiata: quello che sta normalmente a sinistra è troppo vecchio e carico per superare i 30 all’ora e così l’altro, che riesce a permettersi i 50, si sposta sulla corsia di sorpasso. E gli automobilisti rischiano di incastrarcisi sotto se non guidano mettendo in preventivo tutto questo.
Non è facile che lo facciano, perché non conoscono i rischi specifici di quel tratto: d’estate quell’autostrada è percorsa spesso da turisti che del trasporto del pomodoro nulla sanno. E continueranno a non sapere finché non succederà una tragedia di cui i telegiornali dovranno per forza occuparsi. Infatti, del problema non si è mai parlato perché, tra i tanti incidenti estivi con camion avvenuti su quel tratto, nessuno ha avuto conseguenze gravissime. Per puro miracolo. Per convincersene, basta pensare che quel tratto è pieno di gallerie e che in galleria anche l’incidente più banale può finire davvero male.