Esami patente sbloccati ma ancora niente scatola nera contro le lezioni di guida troppo facili

Per un buco che si tappa, un altro ne resta aperto. Così il panorama del rilascio delle patenti resta problematico. Se è vero che ieri è stato pubblicato il decreto ministeriale che sblocca la nomina di 200 nuovi esaminatori, resta irrisolto il problema della vigilanza su corsi di preparazione ed esami: la scatola nera sulle vetture delle autoscuole non c’è ancora né si sa quando arriverà. Si sa solo che sino ad allora continueremo vedere autoscuole che fanno concorrenza sleale ad altre, praticando quei prezzi troppo bassi che si vedono sul web (anche con buoni Groupon) e sono resi possibili proprio dal fatto che senza scatola nera nessuno può controllare che effettivamente le lezioni di guida si facciano anche in autostrada (o su strade equivalenti) e per la durata effettiva che richiede la legge (almeno sei ore).

Cominciamo dalle buone notizie: il Dm del 31 maggio pubblicato ieri consente di superare la paralisi cui era progressivamente arrivata la Motorizzazione dopo i pensionamenti che negli ultimi 15 anni ne ha dimezzato gli organici. Si sono persi soprattutto ingegneri e le 30 assunzioni fatte di recente di sicuro non bastano, se si pensa che tre anni fa si cercò di tamponare la situazione inserendo nella bozza di una legge l’ingresso straordinario di 150 unità da assumere dall’esterno. Così si è pensato di utilizzare altri dipendenti che ingegneri non sono, ma che con un corso di formazione possono diventare abilitati a fare gli esaminatori. Si trattava di fare una norma che rendesse possibile tutto ciò e che ora è arrivata. Possono quindi cominciare i corsi di formazione, in modo che – a quanto stima l’associazione di autoscuole Unasca – in autunno potranno essere impiegate negli esami 200 persone abilitate.

Quanto alla scatola nera, se ne parla dall’inizio di questo decennio, cioè dalla riforma del Codice della strada fatta sette anni fa (legge 120/2010). Si è anche andati oltre le parole, con una sperimentazione in alcune città. Ma i test sono terminati ormai da quattro anni e la Motorizzazione non ha ancora fissato le modalità per generalizzare l’obbligo di scatola nera. Sarebbe importante, perché farebbe diventare tracciabili sia gli esami di tutti i candidati (è obbligatorio presentarvisi con vetture munite di doppi comandi, così anche i pochi privatisti che sono rimasti sono costretti a noleggiarne una da un’autoscuole per sostenere il test) sia le esercitazioni di guida degli allievi delle scuole guida. In mancanza di tracciabilità delle lezioni e nell’ignoranza collettiva sui requisiti minimi delle esercitazioni, le autoscuole più disinvolte possono continuare a fare offerte indecenti, come ha denunciato la settimana scorsa la Confarca, un’altra associazione di categoria.