C’era una volta il lamento continuo sulle informazioni che non informavano: nelle code restavi impigliato anche se ti intignavi a seguire Onda Verde prima e Isoradio poi. Negli ultimi dieci anni, un profluvio di telecamere, sensori mobili, navigatori intelligenti e app ha dato la sensazione di un netto miglioramento. Ma a volte è solo una sensazione. E temo non sia colpa dei limiti della tecnologia, ma di carenze umane. Non so se dolose o colpose, ma insomma…
Prendiamo quello che sta succedendo in queste ore sulla A14, all’altezza del nevralgico svincolo per la diramazione Ravenna, dove il traffico è bloccato in direzione sud e con code pesanti verso nord, a causa di due mezzi pesanti ribaltati e incendiati, con feriti tali da richiedere l’intervento dell’elisoccorso.
Il fumo si vedeva a decine di chilometri di distanza già alle 7,35 e i pannelli a messaggio variabile avvisavano anche chi viaggiava in direzione nord che c’erano genericamente rallentamenti. Cosa normale per un lunedì mattina, per giunta estivo. Su Isoradio, invece, si dava solo avviso per chi viaggiava verso sud di stare prudenti perché c’era un incidente. Dunque, i pannelli a messaggio variabile che informano localmente davano più notizie della radio ascoltata un po’ in tutta Italia e quindi preziosa per chi fa viaggi medi e lunghi, soprattutto se è da solo (quindi, se ha sale in zucca, non sta a consultare le app mentre guida). La realtà era invece che verso sud il traffico era bloccato, con uscita obbligatoria a Imola istituita poco dopo, verso nord si poteva transitare ma si accumulavano chilometri di coda.
L’informazione radiofonica non è migliorata per tutta l’ora successiva, fino al collegamento col responsabile traffico del tronco di Bologna di Autostrade per l’Italia, che ha finalmente dato tutta l’idea della gravità della situazione (tacendo solo il fatto che la coda per chi era rimasto intrappolato nel tratto chiuso era di otto chilometri invece dei quattro annunciati e qualche altro dettaglio però giustificabile dato che in zona la gestione di traffico e chiusure è molto delicata).
Non credo assolutamente che l’iniziale minimizzazione dell’evento sia colpa dei colleghi di Isoradio, che avevano informazioni di cui hanno chiesto puntualmente conferma ad Autostrade per l’Italia. Temo che il problema stia proprio dalle parti del gestore dell’arteria, che di sicuro le informazioni le aveva complete (tra telecamere e proprio personale) ma non le ha date a Isoradio fino a quando non è stato chiaro che la situazione era grave e non poteva più essere minimizzata.
Resta da capire se sia inefficienza, semplice casualità o volontà di nascondere problemi che avrebbero potuto dissuadere qualcuno dal prendere l’autostrada, facendo incassare pedaggi in meno. Di quest’ultima ipotesi si parla da decenni, da quando Autostrade era ancora pubblica. Il sospetto, che ogni tanto si affaccia e stamattina è stato confermato, è che sia ancora così. In barba ad app e telecamere, che non possono informare tutti.