Nuovi autovelox Milano – Multe a ripetizione: chi passa ogni giorno è assorto e non ci fa caso

Niente da fare: nonostante tutti gli accorgimenti per pubblicizzare i nuovi controlli e renderli visibili, i nuovi autovelox fissi sui vialoni di Milano hanno mietuto vittime a ripetizione. Non mi riferisco al numero assoluto di multe, ma al fatto che da circa una settimana fa sono stati notificati i primi verbali (riferiti all’incirca al periodo 10-25 marzo) e – da quanto vedo in giro – tanta gente ha preso multe seriali. Dunque, nella maggior parte dei casi, non si tratta solo della distrazione di un giorno, ma del fatto che molti utenti abituali di queste strade non hanno notato per giorni e giorni né i nuovi apparecchi, né i segnali che li preannunciano né i cartelloni gialli (tuttora presenti) che pubblicizzavano la cosa riportando la scritta “nuovi autovelox in funzione dal 10 marzo”. Come può accadere?

Penso che la spiegazione più credibile sia questa: ormai, perlomeno mentre guidiamo in città o comunque in situazioni di routine, il nostro corpo e la nostra mente vanno “in automatico”, destinando altre loro risorse a incombenze varie (telefonate, pensieri sulle cose da fare eccetera) o a puro intrattenimento (per esempio, ascoltare la radio).

A quel punto, non contano più segnali e autovelox: prevale l’istinto. Quell’istinto che decide la velocità da tenere solo in base alle percezioni più immediate, come quella della larghezza della strada, che in effetti sui vialoni dei nuovi autovelox è notevole. E si spera che lo stesso istinto renda sufficientemente pronti a reagire in caso d’imprevisto (qualcuno davanti che frena bruscamente o taglia la strada, per esempio). Ma siamo proprio sicuri che si riesca ad essere pronti se la testa è altrove?

  • Paoblog |

    Partendo dal fatto che i cartelli si vedono se guardi la strada e non lo schermo dello smartphone, io passo un paio di volte a settimana davanti ad uno degli ultimi autovelox installati e le mie antenne sono sempre alzate, anche perchè in quel tratto il limite dei 70 kmh ti costringe di fatto ad andare a 60 per essere certo di non sforare per sbaglio, senza contare che essendo un tratto di strada a 4 corsie, molti arrivano lanciati per poi frenare all’ultimo momento ed i rischi ci sono. Per cui massima allerta.
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    A ben vedere, nell’ottica di fare sicurezza, avrei posto l’autovelox 200 metri più avanti, dove c’è la curva affrontata da molti con troppa foga, come testimoniano i segni lasciati sui jersey.
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    Tutti i giorni, invece, transito sul cavalcavia di Monte Ceneri, dove gli autovelox sono presenti in più tratti, ma anche il quel caso sono attento a quel che faccio, ma potrei dire che entra il pilota automatico, un pò come mettere le cinture. Non mi ricordo di averle allacciate, perchè è diventato un comportamento automatico, tanto è vero che le allaccio senza rendermi conto anche quando sposto l’auto in giardino.

  • Andrea |

    E’ proprio il contrario di quanto scrive il sig. Caprino: proprio perché un autista/motociclista deve stare attento a tanti feedback provenienti dalla strada (ie. traffico, manovre azzardate di altri automobilisti, altri veicoli provenienti da dietro o dai lati, buche sulla strada) etc, che non sempre é facile mettere a fuoco ciò che accade ai bordi. Senza contare che visto lo sciagurato ed irrealisticamente uniforme limite di 50km/h, é molto più sicuro (entro i limiti della ragione, chiaramente), decidere l’andatura proprio in base a traffico/condizioni della strada, che per un segnale messo lì esclusivamente per fare cassa.

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