La Costa Concordia ora ci ridà l’orgoglio? Il muro di gomma sullo strage del bus ce lo toglie

Dunque, la Costa Concordia è stata raddrizzata con un'operazione che pare magistrale. Recuperato l'orgoglio nazionale (così dice il premier Letta) ferito da chi aveva fatto sbattere la nave agli scogli del Giglio e poi non aveva soccorso i passeggeri, ragioniamo un attimo. Decine di giornalisti per seguire lo sviluppo di una tragedia costata la vita a 32 persone (su 4mila passeggeri) e che non si può dire possa capitare a tutti: quanti di noi vanno in crociera? Di contro, pochi giornalisti stanno continuando a seguire la tragedia del bus precipitato il 28 luglio dal viadotto Acqualonga, costata la vita a 40 persone (su 50 passeggeri) e che potrebbe più facilmente colpire ciascuno di noi, visto che più o meno tutti siamo costretti a percorrere strade e autostrade.

Con questa premessa, non stupisce se ancora una volta il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha praticamente evitato di parlare della strage di Acqualonga e delle serie e diffuse carenze delle infrastrutture viarie di cui gli italiani più attenti hanno potuto rendersi conto proprio dopo quella strage: si è limitato a poche parole sull'elevata età media dei bus in circolazione in Italia e pochissime sul lavoro che c'è da fare per chiarire le responsabilità della barriera (è la prima volta che lo fa, apprezziamo che qualcosa si muove rispetto al muto di gomma fatto sinora). Lupi ha così perso anche l'occasione data dal Pin Talk di Etsc e Fondazione Ania ieri a Roma. Si è limitato a dire che la sicurezza stradale è tra le priorità del Governo, come aveva già fatto Letta all'indomani dell'incidente. E ha aggiunto che ciò è dimostrato dalle risorse sbloccate col decreto del fare. Peccato che fossero risorse lungamente attese dopo anni di tagli e che le assunzioni di ispettori per le autostrade non sono altro che il recupero di chi aveva perso il posto un anno fa col passaggio del "superispettorato" Ivca dall'Anas al ministero. Dunque, non c'è molto di cui rassicurarsi.

Ora attendiamo Lupi a un altro varco: la risposta a un'interrogazione parlamentare sulla sciagura di Acqualonga rivoltagli dal senatore Marco Filippi, del Pd. Come leggete qui sotto nel testo dell'interrogazione, rispondere non sarà facile per un ministro che sinora ha fatto muro di gomma: gli si fanno domande un po' troppo dirette.

– Interrogazione con richiesta di risposta scritta n. (3-00369) presentata in data 17 settembre dal senatore Filippi (PD) rivolta al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti .

Recenti notizie di cronaca hanno evidenziato che la barriera del viadotto Acqualonga è stato sottoposto a parziale rifacimento e nel 2009 sono state sostituite alcune campate della carreggiata sulla quale è accaduto l'incidente, cosa questa che a norma del decreto del Ministero dei lavori pubblici 18 febbraio 1992, n. 223, obbliga l'ente proprietario a sostituire le barriere con esemplari omologati a norma del decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 21 giugno 2004. Successive fonti hanno portato alla luce che negli anni successivi Autostrade per l'Italia ha sostituito tutte le barriere laterali dal chilometro 0 al chilometro 50 della A16, comprendendo dunque il chilometro 32 al quale è ubicato il viadotto. A tale scopo l’interrogante chiede di saper se agli atti del Ministero e dell'Ispettorato di vigilanza delle commissioni autostradali (in esso incorporato dal 1° ottobre 2012) risultino segnalazioni di situazioni anomale sul viadotto Acqualonga e/o sui lavori che hanno interessato il tratto autostradale in questione e se sia stato verificato, e sulla base di quali atti, documenti e controlli, il rispetto degli impegni presi dai concessionari in sede di rilascio o rinnovo delle concessioni autostradali e se siano stati deliberati i rincari tariffari sulla rete a pedaggio. Infine si chiede al Ministro in indirizzo se in generale, non ritenga opportuno mettere in atto una politica di riqualificazione e mantenimento dei manufatti stradali, procedendo parimenti all'eliminazione di tutte le carenze nell'istallazione della barriere che sono all'origine di incidenti come quello sulla A16.

  • Paoblog |

    L’operazione di raddrizzamento della Costa Concordia è sicuramente degna di nota, ma è la Costa ad essersi raddrizzata, non certo il Paese.
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    Basta guardare il teatrino che è subito saltato fuori circa il porto di destinazione per lo smantellamento la dice lunga; riecco lobby, pressioni e via dicendo.
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    Esco dal seminato per citare una vicenda che ho vissuto in prima persona ovvero quella di finire sulla Lista nera di un “Gruppo” con sede a Roma, per aver “osato” fargli causa (e vincere) per ottenere il pagamento di una fattura.
    (Vedi: http://paoblog.net/2013/09/13/lavoro-63/)
    °
    E’ questa Italia che dovrebbe cominciare a funzionare. E non lo farà…

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