Crollo A14, indagato anche il supercontrollore delle autostrade

Pare non se ne sia ancora accorto nessuno, ma tra i 41 indagati per il crollo dell’8 marzo sull’A14 (due morti) c’è un nome grosso. Molto grosso. Mauro Coletta, direttore della Svca (Struttura di vigilanza sulla concessioni autostradali del ministero delle Infrastrutture, l’ex-Ivca dell’Anas). Insomma, il controllore delle autostrade italiane. Un ruolo creato da Antonio Di Pietro da ministro durante il governo Prodi, quando si decise di stoppare l’operazione Autostrade-Abertis paventata dieci anni fa e che sta invece giungendo in porto, pur con altri presupposti e modalità, oggi.

Non sappiamo ancora che cosa venga ipotizzato dalla Procura di Ancora. E magari sarà solo un atto dovuto.

Sappiamo però che ci sono dubbi su come ha controllato in occasione della strage del viadotto Acqualonga, 40 morti sull’A16 . Lì non fu sfiorato dalla magistratura, che ora per le carenze delle barriere di protezione sta processando (in semiclandestinità, si direbbe guardando i giornali) anche i vertici di Autostrade per l’Italia. E il ministero, che ora di fronte ai crolli dei viadotti nomina commissioni d’inchiesta, all’epoca non fece una piega.

Per 40 morti. Schettino con la Costa Concordia ne fece 32 e gli hanno dato 16 anni di reclusione.

 

ANSA) – ANCONA, 18 MAG – Ci sono anche 6 tra dirigenti e
funzionari di Aspi-Autostrade per l’Italia tra i 41 indagati (37
persone fisiche e quattro società) del procedimento per il
crollo del ponte 167 sull’A14 che il 9 marzo costò la vita ai
coniugi Emidio Diomede e Antonella Viviani. Tra loro Roberto
Tomasi, condirettore generale Nuove Opere, e i responsabili di
procedimento, gli ing. Giovanni Scotto Lavina e Guido Santini.
Nell’elenco c’è anche Mauro Coletta, direttore dell’Istituto di
vigilanza sulle concessioni autostradali.(ANSA).

Crollo ponte A14: indagati anche dirigenti Autostrade (2)
(ANSA) – ANCONA, 18 MAG – Tutti gli indagati comprese le
società Autostrade per l’Italia, Pavimental, Delabech e Spea
Engeneering, sono stati raggiunti dall’avviso di atto
irripetibile, che è un atto di garanzia, per le accuse, a vario
titolo, di disastro colposo, cooperazione in omicidio colposo,
lesioni colpose e violazione delle norme sulla sicurezza. Per
Autostrade per l’Italia sono stati chiamati in causa anche
Francesco Paolo Calabria (responsabile Gare), Sergio Paglione
(responsabile Area lavori di lotto) e Gianni Marrone (direttore
di Tronco).
Per la società in house Pavimental l’avviso ha riguardato
l’amministratore delegato Franco Tolentino oltre a Alberto Di
Bartolomeo, Alfredo Cullaciati, Vittorio Banella, Mauro
Martinelli, Tommaso Scoscia Santoro, Luca Latini, Andrea Cosci,
Luca Massara, Giovanni Gallo, Rodolfo De Vecchis, Gennaro Di
Lorenzo e Pierpaolo Cappelletti. Quanto alla società di
progettazione dei lavori Spea Engeneering, gli indagati sono
Raffaele Ricco, Alberto Selleri, Giuseppe Giambalvo, Pasquale
Petruzzelli, Francesco Morabito, Antonio Pedna e Francesco
D’Alterio. Infine per la Delabech, la ditta che ha materialmente
eseguito i lavori, sono stati chiamati in causa, oltre
all’amministratore unico Riccardo Bernabò Silorata e al vice
Vitantonio Sepe, Stefano Lazzerini, Luigi Ferretti, Pietro
Rocchi, Nicola Chieti, Marian Bobian, Roberto Marnetto, Mauro
D’Ottavio e Giovanni Proietti.
Parti offese nel procedimento sono i figli delle due vittime
– Daniele e Daniela Diomede, assistiti dall’avv. Vincenzo
Maccarone – e i tre operai della Delabech rimasti lievemente
feriti nel crollo del ponte: Emil Cristanel Oprea, Fanel Ilie e
Dumitru Scopet. (ANSA).