Ad aprile tanti morti sui trattori, ma a revisioni e corsi di guida serve la proroga

"E’ incredibile il dato delle prime due settimane di aprile. Si sono contati nei campi ben 16 morti per incidenti con trattori agricoli, mentre sull’intera rete autostradale nelle stesse due prime settimane di aprile si sono contate 7 vittime per incidenti stradali". Esordisce così l'ultimo allarme lanciato dall'Asaps sull'insicurezza dei trattori (Download Report Morti verdi 2013 %283%29). Ma la parola "incredibile" viene evidentemente usata come un semplice modo di dire: chi sa qualcosa di sicurezza crede che questi veicoli siano ad alto rischio.

Di incredibile, semai, sembra esserci il fatto che entrambe le iniziative di legge varate per affrontare il problema (e andate in porto perché approvate dal Parlamento) dovrebbero essere già in vigore e invece sono state rinviate al 2015 (con l'ultimo decreto milleproroghe, votato dallo stesso Parlamento). Sono l'obbligo di revisione anche per le macchine agricole e la formazione specifica per i conducenti.

A ben vedere, anche qui nulla d'incredibile: applicare in tempi rapidi norme come queste è impossibile. Infatti, rivoluzionano un settore difficile, dove le organizzazioni di categoria sono più forti rispetto alla media delle altre categorie. Inoltre, per revisionare un trattore ê di fatto impossibile imporre al proprietario di sobbarcarsi le decine di chilometri su strada che non di rado sono necessari per raggiungere la linea di revisioni più vicina. Tutto questo si riflette nelle ritrosie ministeriali degli anni scorsi.

Dunque, nessuna persona sana di mente poteva credere che si arrivasse subito a regime. Chiarito questo, sarebbe bello se venisse resa pubblica una tempistica dettagliata e credibile. Altrimenti il rischio è il solito: trascinarsi di proroga in proroga.

  • pinco |

    Quello dei veicoli agricoli, costruiti quasi uno per uno come gli yacht di lusso, è un problemaccio oggettivo e quindi una volta tanto che si proceda con i piedi di piombo è giustificato, visto anche quello che (non) si fa nel resto d’Europa.
    Del resto si sa benissimo che i morti li fanno le scorrette condizioni d’uso e non la meccanica che cede. Ma di andare per stradine poderali con il sole e con la pioggia a vedere se in opera il contadino ha smontato le protezioni alla mietitrebbia non ha proprio voglia nessuno.

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