Strisce blu: ora il ticket potrebbe essere incostituzionale. E a Firenze si litiga sul “fermo” dell’auto

Non ci crederete, ma la questione della sosta sulle strisce blu con ticket scaduto si complica ancora di più. Non solo continua la contrapposizione tra Governo e Comuni (che pure ufficialmente avevano dichiarato di averla sanata), ma si aggiunge un'ulteriore interpretazione: quella di un giudice di pace che ritiene il mancato pagamento un illecito tributario. Non è un dettaglio da poco: potrebbe comportare addirittura l'incostituzionalità dell'imposizione di un pagamento per la sosta sulle strisce blu. Sul Sole 24 Ore di oggi spiego perché. E, come pronosticavamo nelle scorse settimane, la questione ora è di fatto rimessa ai giudici di pace.

Tutto nasce dal fatto che il problema dell'incertezza normativa sul ticket scaduto si conosce da decenni, ma il Codice della strada non è mai stato adeguato per risolverlo. Ma ora qualcuno sospetta che, dietro la contrapposizione Governo-Comuni, ci sia in realtà non solo l'interesse di questi ultimi a mantenere modalità d'incasso più "comode e sicure", ma anche quello di alcuni gestori privati, sempre per avere meno patemi d'incasso.

Anche perché qualcuno ha già provato a tutelarsi diversamente e non sempre gli è andata bene. Sta capitando proprio a Firenze, città di cui fino a due mesi fa è stato sindaco il premier Matteo Renzi: dal 1° gennaio, la Firenze Parcheggi impone come penale il pagamento di 237 euro (tre giorni di sosta completa) a chi perde il biglietto e, se non li si paga, il veicolo viene fatto rimanere bloccato nel parcheggio. Una misura contro chi finge di aver smarrito il biglietto per pagare meno del dovuto. Ma qualcuno (compreso il regista e attore Leonardo Pieraccioni) non ha gradito e ha segnalato la cosa alla Procura, dove ora indagano per "esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose".

Né contribuisce a semplificare le cose il fatto che di strisce blu se ne vedono in giro sempre di più. L'ultima notizia viene da Poggiomarino, un centro vesuviano dove la Giunta per cercare di far quadrare i bilanci ha soppresso la sosta gratuita per le donne, riconvertendone gli spazi a parcheggi a pagamento.

  • Aldo |

    Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con quesito prot. n. 25783 in data 22 marzo 2010, si esprimeva «sull’ipotesi prospettata di applicare la sanzione di cui all’art. 7 c. 15 del Codice non è giuridicamente giustificabile, in quanto l’eventuale evasione tariffaria non configura violazione alle norme del Codice, bensì una inadempienza contrattuale da perseguire secondo le procedure “jure privato rum” a tutela del diritto patrimoniale dell’ente proprietario o concessionario».
    In data 05/11/2010, mi veniva posto sul cruscotto, da parte di un ausiare del traffico, preavviso di violazione dell’ art. 7 comma 15 Codice della Strada per il prolungamento dell’orario di competenza nel parcheggio a pagamento.
    A seguito di ricorso al Prefetto il preavviso di violazione veniva archiviato il 09/02/2011,per le riportate motivazioni ministeriali del 22/03/2010 no contestate dal Comando PM. con il verbale.
    Poiché continuavano a verificarsi annullamenti di verbali, anche in autotutela, in data 31/10/2011, invio ampia e documentata nota al Commissario Straordinario affinchè si provveda con apposito regolamento comunale ad eliminare l’inconveniente rimanendo detta richiesta inascoltata da pltre due anni.

  • Paoblog |

    Ma i Giudici di Pace applicano la legge o la scrivono caso per caso? Che ci azzecca una violazione tributaria con il mancato pagamento del parcheggio?

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