Milano celebra l’Expo, ma ci arriverà con le code anche sulle autostrade che riuscirà a completare

Il Salone del Mobile che ha riempito la città di gente e movida, la visita del premier Matteo Renzi, la nuova autostrada Brebemi che è ormai pronta e viene percorsa in anteprima da vip e stampa. A un anno dall'inizio dell'Expo, sono i giorni in cui Milano cerca di darsi un volto credibile. E usa cartelloni come questo per affermare che è pronta.

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Già mostrare l'aggettivo "pronto" che si staglia su un cantiere è significativo, ma saremmo capziosi e ci piacerebbe "vincere facile". E allora parliamo di quel guastafeste di Fabrizio Gatti, che esce esattamente in questi stessi giorni sull'Espresso con una ricostruzione che mostra come non siamo affatto pronti. Anzi, tanto si teme di non arrivare per tempo all'appuntamento che si è deciso di allentare i controlli antimafia. Proprio nel momento in cui sui cantieri irrompono tante nuove imprese poco conosciute. E nonostante i solenni proclami fatti pochi mesi fa in un'altra visita eccellente, quella del ministro dell'Interno e segretario di partito (scegliete voi), Angelino Alfano, che con i suoi addetti alla comunicazione ha tirato fuori uno slogan secondo cui l'Expo sarà "mafia free".

 

Ma Milano all'Expo non sarà pronta nemmeno accelerando in questo modo, soprattutto sulle infrastrutture. A parte le opere che sono ancora nell'incertezza, mancheranno di sicuro all'appuntamento la linea 4 della metropolitana (quella che un giorno collegherà l'aeroporto di Linate alla città, mica una bazzecola) e buona parte dell'autostrada Pedemontana. Senza quest'ultima, anche la Brebemi è meno mirabolante di quel che dice la campagna di comunicazione che sta accelerando in questi giorni.

 

Infatti, la nuova autostrada non arriva in città: per arrivarci, bisognerà rifare la provinciale Cassanese, opera ancora in alto mare. Così la Brebemi si fermerà una decina di chilometri prima dell'attuale Tangenziale Est, sfociando sulla Tem (la nuova Tangenziale Est esterna, anch'essa in costruzione). Per chi non è diretto verso la parte sud di Milano o a Linate e dintorni, converrà perlopiù prendere la Tem in direzione nord, per poi immettersi sulla "solita" A4, che percorre già oggi e che è sempre congestionata. Resterà tale, perché continuerà ad essere attraversata dal traffico di passaggio, che eviterebbe Milano se solo potesse. Cioè se solo ci fosse la Pedemontana.

 

Certo, la A4 sarà potenziata: stanno trasformando l'attuale corsia di emergenza in quarta corsia dinamica. Ma c'è da sperare che manutenzione e gestione siano curate nel tempo meglio rispetto all'altra esperienza italiana di corsia dinamica, la terza della A14 a Bologna. Altrimenti rischieremo incidenti mortali come uno accaduto a Bologna, con l'aggravante che qui c'è una corsia in più.

 

Inoltre, quando ci sono quattro corsie, il traffico si fluidifica meno di quanto ci si aspetta comunemente: finisce che i veicoli più lenti si "espandono" sulle due corsie più a destra invece che su una e quindi al traffico meno lento restano due corsie. Come prima.

 

Infine, parliamo di un tratto breve chiuso tra due barriere e vari svincoli. Cioè con tanti fattori che perturbano la marcia, mantenendo alta la probabilità di code.

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    Come può Alfano garantire l’assenza della mafia dai lavori dell’Expo se poi allenta i controlli?
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    Se poi consideriamo le parole del Prefetto di Milano, che a fine 2013 ha segnalato: “una tendenza che si sta delineando e sempre più consolidando di una penetrazione nei lavori Expo di imprese contigue, se non organiche alla criminalità organizzata.”
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    A meno che avesse ragione Gian Valerio Lombardi, l’allora Prefetto di Milano quando nel 2010 affermò che: “a Milano ci sono sì singole famiglie mafiose ma la mafia non esiste.” 😉

  • Paoblog |

    La 4a corsia in autostrada, soldi buttati al vento… vedi: http://paoblog.net/2010/08/20/4a-corsia/ (con foto a supporto)

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