Car sharing Car2go – Ora si accorgono che le Smart non possono trasportare bimbi e cambiano il contratto

Il nodo è venuto al pettine: ora che l’attuale Smart sta vivendo il suo momento di gloria nel car sharing con Car2go (dall’estate scorsa a Milano e prossimanente anche a Roma), più persone si stanno accorgendo che trasportarvi in sicurezza i bambini è difficile. Anzi, col car sharing è praticamente impossibile.

Infatti, avendo due soli posti, la Smart Fortwo può ospitarli solo davanti, il che non è mai bene per la sicurezza dei più piccoli e impone la disattivazione dell’airbag passeggero. Ma su questa vettura non c’è l’interruttore per disattivarli e bisogna andare da un riparatore esperto e fidato per intervenire direttamente sull’innesco. L’unica alternativa è svenarsi per acquistare il seggiolino originale Smart, che viene “riconosciuto” dalla vettura e così disattiva automaticamente l’airbag. Ma ovviamente chi è utente del car sharing ben difficilmente ha questo seggiolino e ancor più difficilmente è disposto a comprarselo.

Così resta solo la via della “castrazione” dell’airbag in officina. Che altrettanto ovviamente è solo teorica, su un’auto di car sharing, che si prende al volo per strada e si smette di usare una mezz’oretta dopo.

Ma non si sa mai e così adesso Car2go si è fatta venire uno scrupolo: nella prima revisione delle regole contrattuali d’uso delle sue Smart, ha inserito il divieto di disattivazione dell’airbag passeggero, per stoppare eventuali “intraprendenti” che a quel punto metterebbero a rischio gli ignari utenti successivi (le altre modifiche sono la conferma prenotazione non più per sms ma solo tramite l’App car2go, l’obbligo di consultare con ragionevole frequenza il portale internet per vedere se ci sono aggiornamenti sulle modalità di utilizzo del servizio, alcune modifiche per motivi di sicurezza, massimale assicurativo alzato da 6 a 50 milioni di euro ma con franchigia e precisazione che la copertura assicurativa contro gli infortuni riguarda i soli conducenti dei Veicoli Car2go operativi nell’area di attività di Milano, identificati col logo del Comune: evidentemente ci sono stati o si temono incidenti o danni che inducono l’azienda a una maggiore prudenza).

Comunque, la questione dei seggiolini fa solo sorridere i tanti smartisti ignoranti e/o indolenti. Vi ho già raccontato anni fa delle allegre famigliole in giro in città in quattro su una Smart Fortwo. Tra queste, anche quella del famoso Gianpi Tarantini ai Parioli di Roma, sotto le telecamere dei cronisti che lo assediavano un giorno in cui lo scandalo escort a Bari era tornato alla ribalta.

Ps: grazie a Francesca Milano per la segnalazione.

  • Fabio |

    Salve, siamo studenti, so che è abbastanza scocciante fare questionari però sono sicuro che potrebbe essere interessante…è sul car sharing!!
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  • Luigi |

    Gentile Sig. Caprino le segnalo questo fatterello di cronaca, visto che lei difende a spada tratta gli stranieri. Pensi un pò…questi uno di questi due rumeni aveva fatto un incidente stradale e nessuno ha controllato che fosse…e poi lei dice che lo stato quando c’è fa le cose per bene. Siete solo dei giornalisti al servizio del potere con il bavaglio alla bocca.
    http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/03/01/news/legarono_e_picchiarono_a_morte_un_anziano_a_castelnuovo_di_porto_presi_i_due_assassini-79932465/?ref=HREC1-19
    [risponde Maurizio Caprino] Che cosa c’entra questa notizia con i miei post? Se la mettiamo su questo piano, dobbiamo anche parlare di quegli italiani (celeberrimi i casi di Erika e Omar, di Mariangela Assoni e del delitto di Meredith Kercher a Perugia) che hanno cercato di coprire gli omicidi commessi da loro parlando di inesistenti stranieri che gli erano entrati in casa per fantomatici tentativi di rapina. Io scrivo che lo Stato, appunto quando c’è, funziona; documento anche quando lo Stato non c’è e chiunque può vederlo dandosi anche una veloce lettura ai titoli dei post. La stessa lettura che dimostra che non sono al servizio di alcun potere. Dunque, basta con i commenti provocatori, razzisti e denigratori. Se ne arriveranno ancora, non li pubblicherò.

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