Superbollo abolito? No, ma dal 2015…

A prima vista sembra una retromarcia del Governo. Ma in realtà la smentita di ieri sera alle voci di abolizione del superbollo sulle auto potenti che si erano sparse all’ora di pranzo non cambia nulla rispetto a quello che già si sapeva: la cancellazione della tassa è allo studio da mesi e non arriverà così rapidamente.

Se ne parla perché dall’autunno c’è al ministero dello Sviluppo economico un tavolo con le associazioni di settore per limitare la pressione fiscale che ha asfissiato il mercato (e fatto arrabbiare molto la Ferrari, il cui presidente Luca di Montezemolo ancora su "Quattroruote" di questo mese ha sottolineato i risultati negativi che sta avendo per la prima volta in Italia proprio per colpa del fisco). La prima misura che potrebbe arrivare è proprio l’abolizione del superbollo. Già in partenza aveva un gettito previsto ridicolo (170 milioni), quello effettivo si è rivelato ancora inferiore (60 milioni). In più, lo Stato ha perso su Iva e altre tasse non incassate perché molti italiani hanno venduto le loro auto potenti e altri le hanno ritargate all’estero per sfuggire a superbollo e redditometro. Operazioni fatte con l’assistenza di società che si offrono sul web, senza ipocrisie. Senza contare l'iniquità e i dubbi applicativi mai chiariti.

Si stima che lo Stato – tra superbollo previsto e non incassato e altre tasse che avrebbe introitato se col superbollo non avesse depresso il mercato – ci perda 170 milioni all’anno. Quindi ha anche interesse ad abolire il superbollo. Ma formalmente non può ancora: i giochi della contabilità pubblica non lo consentono. Inoltre, l’anno nuovo è già iniziato e un’abolizione in corsa creerebbe il problema dei rimborsi. A questo punto, è probabile che l’abolizione abbia effetto dal 2015.

  • Maurizio Caprino |

    Certo, il principio generale è che se c’è esenzione dal bollo c’è esenzione anche dal superbollo, perché quest’ultimo ha natura di addizionale rispetto al primo. Il concetto non vale invece per le riduzioni: chi ha diritto al bollo ridotto paga comunque il superbollo pieno.

  • Angelo |

    Mi scusi se la disturbo ancora ancora sig. Caprino. Volevo chiederLe se chi usufruisce dell’esenzione bollo per legge 104, è esente amche dal pagamento del superbollo, sempre rimanendo nei limiti di cilindrata imposti dalla legge. Ringrazio anticipatamente

  • Angelo |

    Ma io mi domando: ma è possibile che in paese che si dice civile debbano ancora esistere al governo dei soggetti dalla mentalità così ottusa e bolscevica che pur di farsi votare non guardano neanche i numeri, e per questo sono disposti a sacrificare denaro e posti di lavoro così indispensabili in questo momento? Ancora purtroppo si approfottano di chi è meno informato sull’argomento, inculcando, con proclami demagogici, il mostro dell’invidia e dello scontro sociale, basandosi sul nulla, su follie che non stanno nè in cielo e nè in terra. Mah, POVERA ITALIA! Ma non possono, per una volta, su un argomento piccolo come questo, che non comporterebbe nulla allo stato o molto poco nell’immediato dire: “signori, ci siamo sbagliati, ma rimediamo subito”? Ne guadagnerebbero. Saluti

  • Angelo |

    No, si tratta di una vettura con certificato tüv valido fino ad aprile 2014, ma semplicemente radiata dal pra per esportazione, non targata tedesca. La vettura non ha targhe. Ringrazio
    [risponde Maurizio Caprino] Dunque il contenuto del certificato Tuv non è stato poi trasferito su una carta di circolazione. In un caso del genere, direi che la vettura può essere nazionalizzata lo stesso, ma l’ufficio della Motorizzazione potrebbe non riconoscere il certificato. In questo caso, la nazionalizzazione avverrebbe con visita e prova alla Motorizzazione, quindi una procedura un po’ più onerosa.

  • Angelo |

    Signor Caprino buon anno!
    Volevo farLe una domanda se posso.
    Un amico ha radiato la propria vettura dal Pra per esportazione all’estero, ad Aprile 2012, sempre ad Aprile 2012, 2 giorni prima di radiarla ha fatto il collaudo in Germania Tüv valido fino ad Aprile 2014, non è riuscito a vendere la vettura, se volesse reimmatricolarla in Italia a Marzo 2014, a cosa andrebbe incontro? Ringrazio anticipatamente.
    [risponde Maurizio Caprino] Se si tratta di ritargare in Italia una vettura che ora ha targa tedesca, essendo una procedura che si svolge interamente in ambito Ue, non ci sono controindicazioni e anche la scadenza della revisione resta quella acquisita in Germania, perché – salvo casi particolari – la Motorizzazione quando nazionalizza un veicolo Ue non lo sottopone a visita e prova.

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