Pacchetto Rc auto – Servono periti bravi e autorevoli, ma intanto Fonsai-Unipol non li paga

Mentre stanno per entrare in vigore gli sconti obbligatori sulla Rc auto (Dl Destinazione Italia, che potrebbe essere pubblicato anche sulla "Gazzetta Ufficiale" di domani, si dice con novità importanti rispetto a quelle già note), arriva una conferma della fragilità del meccanismo su cui la norma si basa: il caso Fonsai-Unipol sta portando ritardi nel pagamento dei periti ( Download Unipol_Solvibilità20131220). E i periti dovrebbero essere uno dei pilastri su cui si basa la nuova norma per consentire quei risparmi sui costi dei risarcimenti senza i quali gli sconti si faranno su tariffe ulteriormente lievitate.

Infatti, la nuova norma aggiunge espressamente le perizie (oltre alle risultanze della scatola nera) ai fattori che, nel caso facciano emergere sospetti di frode, autorizzano le compagnie a sospendere i risarcimenti in attesa di approfondimenti. Il meccanismo funziona solo se il perito lavora bene, cioè se gli viene dato il tempo e il modo per fare tutti gli accertamenti del caso. Cosa che non avviene ora, perché l'attuale meccanismo del risarcimento diretto ha incentivato le compagnie a pagare gli incidenti "minori" senza battere ciglio, per cui del perito si fa a meno o gli si dà un ruolo marginale e comunque succube degli interessi dell'assicurazione.

Non solo. Il perito dovrebbe riprendersi un ruolo anche perché il nuovo pacchetto Rc auto (se passerà indenne dalle forche caudine della conversione in legge da parte del Parlamento) di fatto rende obbligatorio il risarcimento in forma specifica. Cioè la riparazione fatta da una carrozzeria convenzionata con la compagnia, quindi un lavoro tutto da verificare perché le convenzioni si fanno al ribasso e il carrozziere probabilmente non avrà alcuna voglia di lavorare col massimo scrupolo e utilizzando i ricambi migliori (ammesso che non sia già la compagnia a fornirglieli). Beninteso, su questi aspetti il consumatore medio non è mai stato tutelato abbastanza: pochi sanno valutare da soli se il carrozziere (anche quello "di fiducia", che ogni automobilista si sceglie da sé) ha lavorato davvero bene. Però il risarcimento in forma specifica non farà che acuire problemi e tensioni. E solo l'intervento di un esperto come un perito bravo e con la schiena dritta può risolverli. 

  • Luciano |

    Condivido i commenti precedenti. Ritengo tuttavia che per risolvere parecchi problemi del settore assicurativo, soprattutto per quanto rigarda la liquidazione dei danni, sarebbe indispensabile che i Periti Assicurativi – per la loro attività svolta professionalmente ” ex Lege” – venissero inquadrati giuridicamente come ” Persone esercenti un servizio di pubblica necessità” ai sensi dell’art.359 del Codice Penale. Ciò servirebbe effettivamente a combattere il fenomeno delle frodi nel settore delicato quanto complesso della assicurazione RCA, togliendo altresì la possibilità discrezionale alle Compagnie assicuratrici, di segnalare i fenomeni fraudolenti scoperti all’Autorità Giudiziaria di competenza. Inoltre il costo delle prestazioni del Perito Assicurativo (che dovrebbe intervenire sempre e comunque),sarebbe utile venisse inserito a tutti gli effetti nel costo globale del sinistro, come avviene oggi per i Legali. In tal modo, verrebbe meno il condizionamento delle Compagnie sull’operato del Perito Assicurativo,che peer formazione tecnica opera secondo scienza e coscienza, e come tale per sua natura, da considerarsi incontrovertibilmente terzo rispetto alle psrti interessate. Speriamo che si arrivi a comprendere il delicato compito che ci viene delegato dalla Legge istitutiva del Ruolo dei Periti Assicurativi (D.L.vo nr.209/2005, cd Codice delle Assicurazioni), a vantaggio di tutti i cittadini assicurati.
    Distinti saluti.

  • Andrea |

    Il perito è un tecnico e la tecnica è, per definizione, terza. Il perito che opera secondo quanto gli viene richiesto e non in base alla propria professionalità non è, di conseguenza, un professionista e va arginato. Sono un perito, opero tanto per le compagnie quanto per i privati, senza conflitti d’interesse. Non ho mai agito secondo le pretese dei miei mandanti ma secondo scienza e coscienza. Nessuno mi ha mai chiesto di fare diversamente e, cosi’ agendo, nessuna tra le compagnie con cui opero si è mai lamentata. Il perito che interviene per una compagnia deve essere garante del giusto risarcimento e se ha la possibilità di verificare il veicolo al termine delle riparazioni, valutarne la qualità. Ciò significa garanzia sia per il danneggiato come per l’impresa di assicurazioni. Questa è l’unica strada percorribile.

  • ROSSI |

    La realtà è che i periti non sono considerati dai Mandanti(Assicuratori) perchè sono solo un costo che loro cercano di evitare, per i piccoli sinistri, o li sottopagano per quelli rilevanti. In ogni caso c’è un marcio nella nomina e/o gestione periti dalle Direzioni e dai liquidatori……

  • Andrea |

    il perito assicurativo????? avrei voluto esserlo ed ho anche provato a fonsai diverse volte, non ho avuto mai la possibilità, oggi a quel che vedo la situazione va degradando sempre di più….che dire speriamo solo che si rendano conto della necessità di valutazioni tecniche di profilo elevato e che sopratutto con la vita (intesa come dannno bilogico) non si gioca…..

  • CASALI |

    ok per i periti assicurativi
    Sarebbe opportuno che il danno per ogni singolo sinistro venisse giudicato e quantificato da un perito.
    Le compagnie assicurative sono invece intenzionate a fare a meno dei periti
    e quantificare il danno forfettariamente su foto e preventivi, il che fara’ lievitare il costo del danno. Tutto cio’ a discapito dell’utente assicurato.

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